UNITI INTIMAMENTE A CRISTO NELLA CHIESA PER MEZZO DEL SUO SPIRITO VIVIAMO SULLA TERRA UN ANTICIPO DEL CIELO PER ANNUNCIARLO AL MONDO
La notizia piรน bella che potremmo ricevere: non saremo mai orfani. Accada quel che accada. Eโ lโopera del Signore, il trofeo conquistato entrando vittorioso nel Cielo. Tutta la vita di Gesรน, il suo cuore, la sua mente, le sue forze sono per noi, il suo Spirito effuso nei nostri cuori fa di noi Cristo stesso, ci unisce a Lui al punto di essere trasformati in Lui.
Forse non comprendiamo la portata di questa notizia che il Vangelo di questa domenica ci annuncia: โโฆ brillando a noi lโUnigenito, siamo trasformati nel Verbo stesso che tutto vivificaโ (San Cirillo di Alessandria). Probabilmente sino ad ora abbiamo visto e sperimentato accanto a noi la presenza e lโopera del Signore. Ha โdimorato presso di noiโ, nei nostri genitori, nei fratelli della comunitร , nei santi, in tanti testimoni che ci hanno preceduto o che vivono accanto a noi.
Noi stessi abbiamo fatto lโesperienza di poter perdonare lโimperdonabile, di rinunciare ai beni materiali, di aprirci alla vita vivendo una sessualitร matrimoniale nella volontร di Dio. Abbiamo gustato la bellezze di un fidanzamento casto, la pace di poter rinunciare alla nostra volontร per compiere quella di Gesรน. Ma forse ci troviamo angosciati, quanto sperimentato non ha colmato le nostre aspettative, ci manca qualcosa.
Come quando un figlio gioisce della presenza rassicurante di suo padre, ne apprende le movenze, ne assorbe i criteri, sperimenta la sua forza superando con lui le prove della vita; ma, alla sua morte, si sente orfano, a fatica cerca nei ricordi la gioia perduta, quello che ha ricevuto รจ sรฌ suo patrimonio, ma inciampa nella sua natura, si ritrova debole e incapace di vivere al sicuro come prima.
- Pubblicitร -
E cosรฌ รจ di ogni relazione, anche dello stesso matrimonio, che unisce gli sposi piรน di ogni altro rapporto, in una sola carne. Ma anche nel matrimonio piรน riuscito, si sperimenta la precarietร , la transitorietร , lโintermittenza dellโamore, della condivisione.
Vi sono momenti nei quali, anche se lโamore dellโaltro aiuta e dร forza, anche se chi ci รจ accanto partecipa con tutto se stesso alle nostre vicende, dobbiamo fare da soli, e ci sentiamo persi: il ricordo di nostro padre, lโintima vicinanza dei figli, il mistero sacramentale che ci lega al nostro coniuge, tutto ciรฒ non ha potere in noi, questa malattia รจ cosa mia, questo dolore lancinante, la paura della morte, lโumiliazione ricevuta sul lavoro, lโinvidia patita, la tentazione di peccare, forte, acuta, magari travestita di giustizia.
Ci sono momenti in cui sperimentiamo la necessitร di avere in noi una fonte che non si esaurisca allโapparire del punto critico, dellโistante in cui รจ necessario un supplemento di amore, una forza soprannaturale per entrare nella storia di dolore e di morte che ci presenta la vita.
Sono i momenti in cui sperimentiamo di essere โorfaniโ, e non ci basta sapere e vivere la prossimitร del Signore, abbiamo bisogno di piรน. Ed รจ ciรฒ che ritroviamo al fondo di noi, quando per esempio siamo innamorati e non vorremmo staccarci dallโamata, e anche lโaccompagnarla a casa ci procura pena, e vorremmo prolungare il tempo con lei allโinfinito, e desidereremmo abbattere ogni distanza ed essere in lei, e lei in noi, e perdersi in questo amore.
Molto di piรน tra due sposi, quando non ci si capisce e si comincia a litigare per affermare se stessi รจ vero, ma vi รจ qualcosa di piรน, lโanelito a superare le incomprensioni, a distruggere le barriere dellโalteritร , ad amare davvero, ad essere uniti nel pensiero che orienta le scelte, nei criteri per educare i figli, ad essere pienamente quello che il sacramento afferma e vuol realizzare.
E ci scontriamo con i limiti della carne, la moglie non puรฒ permanere nel marito, come egli non puรฒ dimorare per sempre nella moglie. Per il sacramento questo si realizza misteriosamente, e le fedi che i coniugi portano al dito ovunque vadano ne sono il segno. La forza del Signore li conduce a perdonarsi, a ricominciare, a rinnegare se stessi per amore.
Ma รจ tutto dentro i limiti di questa carne che descrive un perimetro reale. La moglie non puรฒ vivere la malattia del marito, ne puรฒ essere solo partecipe, magari sino in fondo, sino a provarne gli stessi dolori, ma non รจ la sua malattia. Cosรฌ come non puรฒ proteggere il figlio dagli errori, dalle malattie, dai peccati.
Per tutto questo, oggi Gesรน ci annuncia qualcosa di grande, il compimento di ogni nostro desiderio, di quelli che appaiono nel matrimonio, nel fidanzamento, nellโamicizia, in tutto. Il Signore รจ lโunico che non si ferma ad essere โpresso di noiโ, ma viene a โdimorare in noiโ, per sempre.
Eโ lโunico che si fa mangiare, che diviene cellule delle nostre cellule, ed irrora la nostra mente del suo stesso sangue, dร forza alle nostre mani, ci apre gli occhi, ci insegna ad ascoltare, ci dร tutto di se stesso.
Non siamo โorfaniโ allora, siamo figli dello stesso suo Padre, per sempre. Tutto di Lui รจ nostro come tutto di noi รจ ormai suo. La nostra vita diviene cosรฌ come un tabernacolo, colma della santitร , della dignitร , della bellezza di Cristo.
Ovunque andiamo, qualunque cosa facciamo, Egli dimora in noi attraverso lo Spirito Consolatore, il soffio della vita di Dio โ del Padre e del Figlio โ che ci con-sola, sta-con-chi รจ solo: lo Spirito Santo che รจ disceso sulla Vergine Maria generando in Lei la carne umana del Signore viene in soccorso alla nostra debolezza, colma la nostra solitudine, quella piรน profonda che sperimentiamo nei momenti piรน difficili, nei Getsemani e sulla Croce che ci attendono ogni giorno: perchรฉ โSono stato crocifisso con Cristo e non sono piรน io che vivo, ma Cristo vive in meโ.
โIn quel giornoโ, il giorno della Pasqua, oggi, โnoi sapremo che io sono nel Padre e voi in me e io in voiโ; come? Passeggiando con la fidanzata รจ lo Spirito Santo che ci con-sola, che ci unisce โnelโ Figlio e con Lui โnel Padreโ, affinchรฉ non esigiamo consolazione dallโ affetto e dalla carne di lei; รจ il Consolatore che dร senso alla nostra giornata di lavoro, perchรฉ tutto รจ vissuto โnellaโ Trinitร , aiutandoci a prendere su di noi le mansioni piรน umili perchรฉ sono frammenti di vita eterna, a non rifiutare lโumiliazione, e a non cercare consolazione in alienazioni che finiscono col ferirci.
Eโ lo Spirito di Gesรน, il suo respiro in noi che ci fa โvivi perchรฉ Lui รจ vivoโ oltre ogni morte e peccato, che ci schiude gli occhi del cuore e della mente per vederlo incarnato laddove โil mondo non lo puรฒ vedereโ: nella moglie, nel marito, nella suocera, nei figli, nei colleghi, in ogni evento, anche quando tutto e tutti sembrano volgersi contro di noi, come nemici.
Eโ lo Spirito Santo che ci dona la vita stessa di Cristo, quella che ha amato anche i nemici, che ha vinto il peccato e la morte, che ci fa โvivere in Lui e come Lui nel Padreโ, e guardare tutto con gli stessi suoi occhi. Eโ lo Spirito Santo che ci fa discernere lโopera di Dio per rigettare quella del demonio, e cosรฌ custodire la Pace autentica.
โNon siamo e non saremo mai orfaniโ, perchรฉ lโamore con il quale il Signore ci ama si traduce nella sua preghiera costante che ci ottiene, istante dopo istante, il dono del Paraclito: in greco la parola significa ad-vocatus, chiamato -presso. Esso designava lโavvocato, colui che assiste e soccorre nel processo per difendere contro lโaccusatore. E Satana significa proprio accusatore.
Lo Spirito Santo รจ chiamato presso di noi, anche oggi, in questo istante, e in ogni secondo della nostra vita, per difenderci, per โricordarci e annunciarci la Veritร โ, che siamo figli di Dio nel Figlio Gesรน. Di fronte alle accuse di infedeltร , di ipocrisia, di incostanza, di fronte al disprezzo di noi stessi verso cui ci spinge lโaccusatore, il Paraclito ci con-sola, ci colma dellโamore del Signore, โcompie in noi ogni comandamento, lo custodisce e lo accoglieโ sprigionando in noi lโamore a Cristo.
Sรฌ, รจ lo Spirito Santo lโamore con il quale amiamo il Signore, lo stesso amore che unisce il Padre ed il Figlio, e ci fa intimi della loro intimitร . Nello Spirito Santo siamo โdimora di Dioโ, e la nostra vita, tutta, รจ trasformata in una cattedrale meravigliosa dove ogni uomo puรฒ riconoscere la presenza amorevole e misericordiosa di Dio.
Perchรฉ โnulla รจ impossibile a Dioโ: non lo รจ stato nella vita della Vergine Maria, non lo รจ nella Chiesa e nei santi, quelli conosciuti e quelli sconosciuti. Nulla รจ impossibile a Dio in questa nostra vita concreta di oggi e di domani, quando laviamo i piatti, quando parliamo, quando il portafoglio รจ vuoto e non sappiamo come andare avanti, quando ci stiamo per unire a nostra moglie e tremiamo nellโaprirci alla vita, quando ci svegliamo e quando ci addormentiamo.
โSempreโ, perchรฉ Dio รจ in noi, dentro ogni nostra fibra, e lรฌ vi fa possibile lโimpossibile, โmanifestandosiโ cosรฌ a noi molto concretamente, attirandoci nella vita celeste giร qui su questa terra, per vivere nellโamore che supera la carne e ci fa donare senza riserve.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 21 maggio 2017 anche qui.
VI Domenica del Tempo di Pasqua
- Colore liturgico: Bianco
- At 8, 5-8. 14-17; Sal.65; 1 Pt 3, 15-18; Gv 14, 15-21
Gv 14, 15-21
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli: ยซSe mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherรฒ il Padre ed egli vi darร un altro Parร clito perchรฉ rimanga con voi per sempre, lo Spirito della veritร , che il mondo non puรฒ ricevere perchรฉ non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perchรฉ egli rimane presso di voi e sarร in voi.
Non vi lascerรฒ orfani: verrรฒ da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrร piรน; voi invece mi vedrete, perchรฉ io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi รจ colui che mi ama. Chi ama me sarร amato dal Padre mio e anchโio lo amerรฒ e mi manifesterรฒ a luiยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 21 โ 27 Maggio 2017
- Tempo di Pasqua VI, Colore โ Bianco
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO