Protestiamo per la lontananza di Dio. Lo vorremmo vicino. Consideriamo questa distanza inaccettabile e intollerabile. Ma ciò che realmente fatichiamo a tollerare è la prossimità e l’intimità di Dio che Gesù annuncia. «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
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Ci scandalizza l’annuncio di un Dio che vuole diventare carne della nostra carne, vita della nostra vita, momento dei nostri momenti.
Lo scandalo vero non è l’Eucaristia (per quanto non sia facile da comprendere), lo scandalo è la trasformazione di tutta l’esistenza in esistenza eucaristica, dove quel Cristo che abbiamo accolto nel pane diventa vissuto e presente, in ogni sfumatura di vita, sia che splendesse di risurrezione, sia che pesasse come la sua croce.
Robert Cheaib (Fonte)
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Gv 6, 52-59
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.
Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.