“Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!»”. Il silenzio del cielo mobilita la terra. Quando Dio non risponde, dal basso tutti noi cerchiamo di supplire quel silenzio, di intercedere, di affaccendarci affinchè quel muro di apparente indifferenza si rompa. E’ bello pensare che a volte Dio tarda a rispondere per provocare noi a metterci la faccia, l’intercessione, l’impegno.
Ma quel silenzio, che ci fa sentire cani non figli, ci interroga in maniera radicale: che cosa mia sta a cuore, il mio orgoglio o mia figlia? Il motivo per cui restiamo nella fede anche quando è in crisi è perché abbiamo un valido motivo per cui non andare via. E questo valido motivo non è l’orgoglio, quello lo si perde subito quando ci si trova davanti a un Mistero così grande che non si riesce a manovrare e a possedere.
Il motivo è sapere che la fede può più delle nostre possibilità, e senza di essa siamo abbandonati solo al nostro possibile, un possibile che non salva. Ma il restare in quella crisi in cui si percepisce il cielo strafottente e se stessi come gente da poco, ha come risultato una purificazione essenziale: “Facciamo che non mi ami. Facciamo che davvero io sia peggio di un cane ai tuoi occhi. Ma anche i cani mangiano qualcosa dal tavolo del Padrone”. E’ la preghiera di chi resta. La preghiera di chi comprende che Dio è al di là delle sensazioni che proviamo di Lui e su di Lui. Solo chi sa restare al di là di queste sensazioni incontra davvero Dio, e non un Dio qualunque, ma un Dio che salva: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri».
E da quell’istante sua figlia fu guarita.
don Luigi Epicoco su Facebook
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XX Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
- Colore liturgico: Verde
- Is 56, 1.6-7; Sal.66; Rm 11, 13-15.29-32; Mt 15, 21-28
Mt 15, 21-28
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, partito di là, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele».
Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore – disse la donna –, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 20 – 26 Agosto 2017
- Tempo Ordinario XX, Colore Bianco
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net
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