Luce che illumina le genti
Ogni anno, il 2 febbraio, celebriamo una festa significativa: La Presentazione di Gesรน al tempio. Di essa si ha memoria a partire dal IV secolo a Gerusalemme. Dopo essersi diffusa in Siria, nel VI secolo, assunse a Costantinopoli con il nome di โIncontroโ (in greco Hypapantรจ). Passando in occidente, nella seconda metร del VI secolo, sarร celebrata quaranta giorni dopo la nascita del Signore, cioรจ il 2 febbraio. Verso il 750, in Gallia assunse il nome, rimasto fino al 1969, di โPurificazione della beata Vergine Mariaโ. A Roma, dove la messa veniva celebrata allโalba, il papa Sergio I (687-701) la fece precedere da una processione nella quale ognuno teneva in mano un cero: di qui il nome popolare di โCandeloraโ. Ancora oggi la liturgia prevede la processione, cui si รจ aggiunta, dal X secolo, anche la benedizione delle candele. Con il suo nome attuale di โPresentazione di Gesรน al tempioโ, questa festa ha ritrovato la sua originaria natura di celebrazione legata al mistero dellโincarnazione del Figlio di Dio. La candela, dunque la luce, che viene consegnata nelle nostre mani ci unisce non solo a Maria e Giuseppe che salgono al tempio, ma anche a Simeone e Anna che accolgono il bambino che รจ la ยซluce che illumina le gentiยป.
Lโepisodio, raccontato dallโevangelista Luca, narra che Maria e Giuseppe quaranta giorni dopo la nascita di Gesรน lo portarono al tempio di Gerusalemme, per compiere un rito che era prescritto dalla Legge. Di quale rito si trattava? Gli israeliti consideravano ogni figlio primogenito come proprietร del Signore che aveva risparmiato i primogeniti degli ebrei dalla morte la notte dellโesodo dallโEgitto. Per questo lo portavano al tempio, come gesto di riconoscimento di questa proprietร , e lo riscattavano con unโofferta proporzionata alle possibilitร economiche di ogni famiglia. Gesรน era il primogenito e Maria e Giuseppe, mescolati alle altre coppie che sono lรฌ per lo stesso motivo, da cittadini ubbidienti, fedeli alla legge mosaica, compirono coscienziosamente quel loro dovere compiendo i riti prescritti, e riscattarono Gesรน con lโofferta dei poveri, cioรจ ยซoffrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la legge del Signoreยป. I ricchi, invece, usavano un olocausto di bestiame grasso.
ร da notare che lโinfante Gesรน appare come un bambino qualunque infatti, nella lettera agli Ebrei lโautore sacro scrive che: ยซdoveva rendersi in tutto simile ai fratelliยป (II Lettura). Gesรน, dunque, assume in pieno la condizione umana nascendo in una famiglia allโapparenza simile alle altre. San Paolo, nella lettera ai Galati scrive: ยซDio mandรฒ il suo Figlio, nato da donnaยป (Gal 4, 4).
Ma di fatto Gesรน con il suo ingresso nel tempio viene a dare compimento alle parole del profeta Malachia: ยซentrerร nel suo tempio il Signore che voi cercateยป (I Lettura). Lโevangelista oltre alla santa Famiglia menziona due vegliardi: Simeone e Anna. Di Simeone dice che รจ ยซuomo giusto e pio, che aspettava la consolazione dโIsraeleยป; di Anna, invece, dice che era una ยซprofetessa, vedova e aveva ottantaquattro anniยป. Essi attendevano il Signore e, ยซmossi dallo Spiritoยป, precisa Luca, vanno al tempio, riconoscono, solo loro, in quel bambino il Salvatore, e traboccano di gioia. Simeone ha trovato lo scopo della sua vita in questo momento e ora puรฒ addormentarsi in pace. Egli accogliendo il bambino tra le braccia e benedicendo Dio dice: ยซOra puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perchรฉ i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israeleยป.
In Simeone e Anna sono rappresentati i giusti dโIsraele che si incontrano col Signore, la loro attesa รจ compiuta, la loro preghiera esaudita. In questi due vegliardi possiamo vedervi oggi anche le persone avanti negli anni, tutti gli anziani. Simeone e Anna sono un modello per vivere da anziani. ร sempre piรน facile nella nostra societร scorgere uomini e donne, avanti negli anni, che ormai pensano con tristezza e rassegnazione al proprio futuro; e lโunica consolazione, quando รจ possibile, รจ il rimpianto della giovinezza passata. Il vangelo di oggi sembra dire che quello della vecchiaia non รจ un tempo da subire tristemente ma da vivere con speranza.
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Lโevangelista, inoltre, annota dicendo che Simeone annuncia a Maria: ยซanche a te una spada trafiggerร lโanimaยป. Maria viene cosรฌ associata al mistero doloroso: anche lei ha sofferto, in silenzio, ai piedi della croce, tanto รจ vero che la chiesa la invoca come Vergine Addolorata.
Da questa festa ne scaturisce una considerazione: la luce di queste candele deve farci impegnare a diventare luce, cioรจ essere trasparenti nella nostra vita.
Chiediamo al Signore affinchรฉ illumini il nostro pellegrinaggio terreno, tante volte sbandato e distratto, nel dare testimonianza del nostro essere cristiani ed essere coerenti col nostro credo.
Don Lucio DโAbbraccio
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Presentazione del Signore nel tempio, Candelora (Festa)
Lc 2, 22-40
Dal Vangelo secondo Luca
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosรจ, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore ย come รจ scritto nella legge del Signore: ยซOgni maschio primogenito sarร sacro al Signoreยป ย e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme cโera un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione dโIsraele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recรฒ al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesรน per fare ciรฒ che la Legge prescriveva a suo riguardo, anchโegli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
ยซOra puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perchรฉ i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israeleยป.
Il padre e la madre di Gesรน si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: ยซEcco, egli รจ qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione ย e anche a te una spada trafiggerร lโanima ย, affinchรฉ siano svelati i pensieri di molti cuoriยป.
Cโera anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuรจle, della tribรน di Aser. Era molto avanzata in etร , aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro cittร di Nร zaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.