Vangelo del giorno โ€“ 19 gennaio 2018 โ€“ don Antonello Iapicca

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CHIAMATI A STARE CON GESUโ€™ NELLโ€™INTIMITAโ€™ FECONDA DELLA CROCE DALLA QUALE PREDICARE IL VANGELO E SCACCIARE I DEMONI DI QUESTA GENERAZIONE

Venerdiฬ€ della II settimana del Tempo Ordinario II

Gesรน ha chiamato a sรฉ โ€œquelli che Egli volleโ€, perchรฉ ogni vocazione scaturisce esclusivamente dal suo volere. Il Signore vuole proprio noi, con i nostri nomi, con le nostre storie, cosรฌ come siamo. Ci conosce e per questo ci chiama. Il Signore non รจ il responsabile umano dellโ€™ ufficio risorse umane della Chiesa, non assume in base al curriculum. Gesรน chiama โ€œquelli che vuoleโ€ perchรฉ i suoi occhi vedono quello che nessun occhio umano รจ capace di captare; Lui sceglie in base al requisito che chiunque rifiuterebbe, si innamora di quello che nessun ragazzo o ragazza vorrebbe mostrare di sรฉ alla persona di cui sono innamorati: Gesรน cerca la debolezza, la stoltezza secondo il mondo, ciรฒ che รจ nulla agli occhi โ€œintelligentiโ€ della carne.

Non ci ha scelto per le nostre capacitร , per la pazienza, lโ€™arguzia, la forza, per presunte disposizioni umane alla santitร โ€ฆ Come fu per Davide, come per tutti i profeti, Dio non guarda allโ€™apparenza, ma al cuore. Se ha guardato quei dodici uomini รจ perchรฉ conosceva profondamente il loro cuore, anche quello di chi lo avrebbe tradito. E se Lui non ha problemi con noi, anzi, perchรฉ averne noi? Guardare alle nostre capacitร , allโ€™adeguatezza delle nostre risorse umane e spirituali รจ come tradire il Signore. Quando entriamo in crisi dinanzi alla nostra debolezza รจ per orgoglio. Il demonio, infatti, attacca quelli che Dio chiama sempre allo stesso modo: li afferra per il bavero delle proprie debolezze per spingerli prima verso la sfiducia, e poi nella disperazione. 

Al contrario la Parola di oggi รจ una buona notizia che ci invita ad aver pazienza con noi stessi, a non voler farci santi e adeguati stringendo i pugni, ad accettare le imperfezioni, i difetti, e a scacciar via come subdola tentazione ogni immagine illusoria di quello che vorremmo essere. Eโ€™ il Signore che porterร  fedelmente a compimento la sua volontร  in noi. Perchรฉ tutto รจ racchiuso dentro la sua chiamata gratuita. Possiamo riposare in essa perchรฉ รจ lโ€™unica garanzia che ci difende dalle tentazioni. Per questo, quando ci assalgono, occorre tornare sempre alle radici della chiamata. Nel matrimonio, nel presbiterato, nella vita religiosa, e poi nel lavoro, nello studio, in tutto vi รจ una chiamata che ci precede e su cui Dio ha fondato la nostra vita. Non siamo noi il fondamento, รจ Lui! In questa gratuitร  che disarma il nostro orgoglio possiamo ricominciare ogni giorno, anche se siamo passati attraverso una tempesta di peccati che sembra aver distrutto tutto. 

 
Lโ€™abbandono del ministero, il divorzio, le fughe di ogni giorno dal sacrificio e dalla sofferenza nascono sempre da un errore di prospettiva che ci fa scambiare la sabbia con la roccia, il figlio con il Padre, colui che chiama con colui che risponde. Il compimento di ogni missione, invece, si fonda sullโ€™amore gratuito che ci raggiunge, seduce e accoglie nella sua intimitร . Non sarร  mai un apostolo chi non ha conosciuto e non rimane nellโ€™amore di Cristo. Eโ€™ interessante notare come nella lingua spagnola amare e volere si dicano con la stessa parola: querer. Gesรน โ€œvuoleโ€ noi perchรฉ ci โ€œamaโ€, e nellโ€™amore ci โ€œfaโ€ apostoli, come recita lโ€™originale greco. โ€œCostituireโ€ gli apostoli significa farli, crearli, plasmarli, sino ad essere immagine di Lui. 

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โ€œApostoloโ€, infatti, significa โ€œinviatoโ€ e, secondo lโ€™etimologia ebraica, esso costituiva un altro se stesso di colui che lo inviava. Per questo la chiamata di Gesรน รจ sempre il primo passo dell'โ€andare a Luiโ€ in un cammino di conversione nel quale โ€œlo stare con Luiโ€ ci fa assomigliare ogni giorno di piรน a Lui, ad avere il suo stesso pensiero di Cristo, il suo cuore, il suo sguardo, sino a diventare un โ€œAlter Christusโ€, come San Francesco. Non si tratta di fare molte cose, ma di camminare dietro a Lui in una compagnia, come fecero gli apostoli. E ciรฒ si realizza essenzialmente nella comunitร  cristiana che รจ il suo Corpo vivo nella storia. Accanto ai momenti di preghiera personale siamo chiamati a โ€œstare con Luiโ€ nella Chiesa, dove possiamo ascoltarLo e parlarGli nelle liturgie, accogliere e sperimentare il suo amore anche attraverso la comunione con le sue membra che sono i fratelli. In essa siamo al riparo dalle fughe pseudo mistiche destinate ad evaporare al sorgere delle difficoltร  e delle persecuzioni: โ€œIl cristiano non รจ una monade, ma appartiene a un popolo.

Un cristiano senza Chiesa รจ una cosa puramente ideale, non รจ reale. Eโ€™ una cosa di laboratorio, una cosa artificiale, una cosa che non puรฒ dar vitaโ€ (Papa Francesco). La missione, infatti, si fa feconda quando lo โ€œstare con Luiโ€ si fa piรน intenso e autentico: sulla Croce, ovvero nei momenti di piรน grande debolezza. Come ha sperimentato il Signore stesso, che ha salvato ogni uomo quando non ha potuto far altro che gettarsi, nella morte, tra le braccia del Padre. Stare con Gesรน รจ dunque essere crocifisso con Lui. Allora comprendiamo perchรฉ ci ha scelti cosรฌ deboli e fragili, incoerenti e nevrotici: per insegnarci ad abbandonarci a Lui e cosรฌ poter operare in noi con illimitata libertร , facendo di noi un vessillo di speranza innalzato per tutti i peccatori. In quanto crocifissi, poveri, deboli, ultimi nel mondo, siamo inviati a portare ad ogni uomo i segni dellโ€™amore del Padre, le piaghe benedette del Figlio impresse nelle nostre vite. Non a caso gli esorcismi si compiono mostrando ai demoni la Croce.

Ecco, siamo un esorcismo sbattuto in faccia al demonio di questa generazione: con le sofferenze, i fallimenti, le frustrazioni lo โ€œscacciamoโ€. Sรฌ, proprio quando agli occhi del mondo sembriamo soccombere al figlio, al collega, al coniuge, รจ il momento in cui, crocifissi con Cristo, esercitiamo con amore il โ€œpotere di scacciare i demoniโ€ per dischiudere loro il โ€œRegnoโ€ che โ€œpredichiamoโ€ con zelo inesausto. 

Qui il commento completo

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Mc 3, 13-19
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesรน salรฌ sul monte, chiamรฒ a sรฉ quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituรฌ Dodici โ€“ che chiamรฒ apostoli โ€“, perchรฉ stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demรฒni.
Costituรฌ dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedรจo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanรจrghes, cioรจ โ€œfigli del tuonoโ€; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradรฌ.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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