CHIAMATI A STARE CON GESUโ NELLโINTIMITAโ FECONDA DELLA CROCE DALLA QUALE PREDICARE IL VANGELO E SCACCIARE I DEMONI DI QUESTA GENERAZIONE
Gesรน ha chiamato a sรฉ โquelli che Egli volleโ, perchรฉ ogni vocazione scaturisce esclusivamente dal suo volere. Il Signore vuole proprio noi, con i nostri nomi, con le nostre storie, cosรฌ come siamo. Ci conosce e per questo ci chiama. Il Signore non รจ il responsabile umano dellโ ufficio risorse umane della Chiesa, non assume in base al curriculum. Gesรน chiama โquelli che vuoleโ perchรฉ i suoi occhi vedono quello che nessun occhio umano รจ capace di captare; Lui sceglie in base al requisito che chiunque rifiuterebbe, si innamora di quello che nessun ragazzo o ragazza vorrebbe mostrare di sรฉ alla persona di cui sono innamorati: Gesรน cerca la debolezza, la stoltezza secondo il mondo, ciรฒ che รจ nulla agli occhi โintelligentiโ della carne.
Non ci ha scelto per le nostre capacitร , per la pazienza, lโarguzia, la forza, per presunte disposizioni umane alla santitร โฆ Come fu per Davide, come per tutti i profeti, Dio non guarda allโapparenza, ma al cuore. Se ha guardato quei dodici uomini รจ perchรฉ conosceva profondamente il loro cuore, anche quello di chi lo avrebbe tradito. E se Lui non ha problemi con noi, anzi, perchรฉ averne noi? Guardare alle nostre capacitร , allโadeguatezza delle nostre risorse umane e spirituali รจ come tradire il Signore. Quando entriamo in crisi dinanzi alla nostra debolezza รจ per orgoglio. Il demonio, infatti, attacca quelli che Dio chiama sempre allo stesso modo: li afferra per il bavero delle proprie debolezze per spingerli prima verso la sfiducia, e poi nella disperazione.
Al contrario la Parola di oggi รจ una buona notizia che ci invita ad aver pazienza con noi stessi, a non voler farci santi e adeguati stringendo i pugni, ad accettare le imperfezioni, i difetti, e a scacciar via come subdola tentazione ogni immagine illusoria di quello che vorremmo essere. Eโ il Signore che porterร fedelmente a compimento la sua volontร in noi. Perchรฉ tutto รจ racchiuso dentro la sua chiamata gratuita. Possiamo riposare in essa perchรฉ รจ lโunica garanzia che ci difende dalle tentazioni. Per questo, quando ci assalgono, occorre tornare sempre alle radici della chiamata. Nel matrimonio, nel presbiterato, nella vita religiosa, e poi nel lavoro, nello studio, in tutto vi รจ una chiamata che ci precede e su cui Dio ha fondato la nostra vita. Non siamo noi il fondamento, รจ Lui! In questa gratuitร che disarma il nostro orgoglio possiamo ricominciare ogni giorno, anche se siamo passati attraverso una tempesta di peccati che sembra aver distrutto tutto.
Lโabbandono del ministero, il divorzio, le fughe di ogni giorno dal sacrificio e dalla sofferenza nascono sempre da un errore di prospettiva che ci fa scambiare la sabbia con la roccia, il figlio con il Padre, colui che chiama con colui che risponde. Il compimento di ogni missione, invece, si fonda sullโamore gratuito che ci raggiunge, seduce e accoglie nella sua intimitร . Non sarร mai un apostolo chi non ha conosciuto e non rimane nellโamore di Cristo. Eโ interessante notare come nella lingua spagnola amare e volere si dicano con la stessa parola: querer. Gesรน โvuoleโ noi perchรฉ ci โamaโ, e nellโamore ci โfaโ apostoli, come recita lโoriginale greco. โCostituireโ gli apostoli significa farli, crearli, plasmarli, sino ad essere immagine di Lui.
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โApostoloโ, infatti, significa โinviatoโ e, secondo lโetimologia ebraica, esso costituiva un altro se stesso di colui che lo inviava. Per questo la chiamata di Gesรน รจ sempre il primo passo dell'โandare a Luiโ in un cammino di conversione nel quale โlo stare con Luiโ ci fa assomigliare ogni giorno di piรน a Lui, ad avere il suo stesso pensiero di Cristo, il suo cuore, il suo sguardo, sino a diventare un โAlter Christusโ, come San Francesco. Non si tratta di fare molte cose, ma di camminare dietro a Lui in una compagnia, come fecero gli apostoli. E ciรฒ si realizza essenzialmente nella comunitร cristiana che รจ il suo Corpo vivo nella storia. Accanto ai momenti di preghiera personale siamo chiamati a โstare con Luiโ nella Chiesa, dove possiamo ascoltarLo e parlarGli nelle liturgie, accogliere e sperimentare il suo amore anche attraverso la comunione con le sue membra che sono i fratelli. In essa siamo al riparo dalle fughe pseudo mistiche destinate ad evaporare al sorgere delle difficoltร e delle persecuzioni: โIl cristiano non รจ una monade, ma appartiene a un popolo.
Un cristiano senza Chiesa รจ una cosa puramente ideale, non รจ reale. Eโ una cosa di laboratorio, una cosa artificiale, una cosa che non puรฒ dar vitaโ (Papa Francesco). La missione, infatti, si fa feconda quando lo โstare con Luiโ si fa piรน intenso e autentico: sulla Croce, ovvero nei momenti di piรน grande debolezza. Come ha sperimentato il Signore stesso, che ha salvato ogni uomo quando non ha potuto far altro che gettarsi, nella morte, tra le braccia del Padre. Stare con Gesรน รจ dunque essere crocifisso con Lui. Allora comprendiamo perchรฉ ci ha scelti cosรฌ deboli e fragili, incoerenti e nevrotici: per insegnarci ad abbandonarci a Lui e cosรฌ poter operare in noi con illimitata libertร , facendo di noi un vessillo di speranza innalzato per tutti i peccatori. In quanto crocifissi, poveri, deboli, ultimi nel mondo, siamo inviati a portare ad ogni uomo i segni dellโamore del Padre, le piaghe benedette del Figlio impresse nelle nostre vite. Non a caso gli esorcismi si compiono mostrando ai demoni la Croce.
Ecco, siamo un esorcismo sbattuto in faccia al demonio di questa generazione: con le sofferenze, i fallimenti, le frustrazioni lo โscacciamoโ. Sรฌ, proprio quando agli occhi del mondo sembriamo soccombere al figlio, al collega, al coniuge, รจ il momento in cui, crocifissi con Cristo, esercitiamo con amore il โpotere di scacciare i demoniโ per dischiudere loro il โRegnoโ che โpredichiamoโ con zelo inesausto.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mc 3, 13-19
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesรน salรฌ sul monte, chiamรฒ a sรฉ quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituรฌ Dodici โ che chiamรฒ apostoli โ, perchรฉ stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demรฒni.
Costituรฌ dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedรจo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanรจrghes, cioรจ โfigli del tuonoโ; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradรฌ.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.