Il testo ed il commento al Vangelo del 18 dicembre 2015 – Lc 1, 5-25, III settimana del tempo di Avvento – Anno I.
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- Colore liturgico: viola
- Le letture del giorno: Gdc 13, 2-7. 24-25; Sal 70; Lc 1, 5-25
Lc 1, 5-25
Dal Vangelo secondo Luca
Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccarìa, della classe di Abìa, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.
Avvenne che, mentre Zaccarìa svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso.
Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso. Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccarìa si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccarìa, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elìa, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto».
Zaccarìa disse all’angelo: «Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni». L’angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo».
Intanto il popolo stava in attesa di Zaccarìa, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto.
Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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Avvento: un percorso di silenzio di Anselm Grün
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Commenti al Vangelo di Lc 1, 5-25
Commento dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)
Dio ha detto ed è sicuro che lo farà.
[ads2]San Luca, l’evangelista dell’Infanzia di Gesù, sente il bisogno di narrare alla Chiesa primitiva non solo la storia di Gesù, ma anche quella del suo Precursore, di cui ci offre una narrazione che ci avvince e ci conferma nella fede che anche la nascita del Battista è stata accompagnata da evidente intervento di Dio. Due coniugi anziani, Zaccaria e Elisabetta, senza figli perché lei è sterile. Sono giusti e camminano con rettitudine dinanzi al Signore. Lui sacerdote, della classe di Abìa, presta il suo servizio secondo il suo turno al tempio. Lei, discendente di Aronne, vive nel nascondimento, convinta che la sterilità fosse segno di non gradimento di Dio e quindi motivo di rossore presso gli uomini. Ecco che una gioia viene annunziata a Zaccaria mentre presta il suo servizio nel tempio, nell’offerta dell’incenso: gli appare un angelo che gli annunzia: Tua moglie ti donerà un figlio. Nel suo animo sorge un atteggiamento di incredulità. Come, abbiamo tanto pregato quando avere un figlio era umanamente possibile, e ora che siamo vecchi entrambi ci viene data questa notizia. Ma come è possibile? Il dubbio non rimane senza conseguenze: lascerà un segno nella sua vita: Sarai muto e non potrai parlare, fino a quando queste cose si saranno avverate. Intanto il popolo attende, e quando riappare, egli non riesce a dare una spiegazione. La gente capisce allora che deve aver avuto una visione. Torna a casa con la sua mutolezza e nel frattempo gli eventi si evolvono. Elisabetta rimane incinta; quasi vergognosa rimane nascosta per cinque mesi e poi piena di gratitudine a Dio e di meraviglia per il dono della maternità, che le toglie la vergogna della sterilità presso i conoscenti, loda l’infinita bontà del Signore che viene sempre in aiuto a chi ripone in lui la sua fiducia. Sono tante le coppie di giovani sposi che desiderano un figlio che non viene. Anziché abbandonarsi alla sfiducia e allo scoraggiamento, che generano tristezza, delusione e angoscia, si aprano alla speranza, servendosi delle scoperte della scienza nella ricerche della causa della infecondità: poi si lascino guidare dalla divina provvidenza che tutto permette per il nostro bene anche se non riusiamo a comprenderlo, per supplire il vuoto, creato dalla mancanza di figli, supplisce in parte dedicarsi alle opere di bene, e, in particolare l’Affido o l’Adozione. Si diventa padri e madri non solo per generazione fisica ma anche per sentimento di affetto e di dedizione.
Commento di Paolo Curtaz
Luca, con grande abilità, inserisce la nascita di Gesù nel contesto dell’attesa messianica del Salvatore. Il tempio è in via di ricostruzione e sono ripresi di gran lena gli olocausti e tutta l’attività cultuale del tempio. Zaccaria ed Elisabetta, secondo i più classici schemi dell’intervento divino in una coppia sterile, rappresentano il modello della fede di Israele, ormai ridotta alla sola pratica del culto, arida, sterile. In effetti l’annuncio avviene nel tempio, durante la solenne liturgia, all’uomo di casa, in maniera totalmente diversa da come avverrà per Maria a Nazareth. È la fine di un’epoca, la fine di un modo di intendere la fede e la religione. Il frutto di questa frattura sarà il Battista: proveniente dalla classe sacerdotale ma profeta nel deserto, lontano dalla pompa del tempio. Il popolo di Israele ha bisogno di fare silenzio e di meditare, proprio come fa il povero Zaccaria, per potersi accorgere di ciò che sta accadendo. Solo così sarà in grado di cambiare e di accogliere l’invito del più grande fra i profeti. Solo nel silenzio anche noi, oggi, possiamo riaccogliere la notizia della nascita di Dio nei nostri cuori.