Vangelo del giorno – 15 Dicembre 2022 – don Antonello Iapicca

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LA FILA NELLA QUALE CONVERTIRCI PER UMILIARCI SOTTO IL MANTO DI GRAZIA E MISERICORDIA DI DIO

Tutti odiamo le file, alla posta come al bagno la mattina. Ma c’è una fila che salva, quella dei peccatori verso il Giordano per essere battezzati da Giovanni. Per entrarvi, basta armarsi di pazienza nell’attesa della misericordia, cioè pentirsi riconoscendo i peccati, come fecero i pubblicani.

E’ tutto molto semplice. Si tratta di non respingere la Grazia. Che è già una Grazia. Tutti odiamo le file, alla posta, al casello, agli uffici comunali, al semaforo, alla cassa, al bagno la mattina. Eppure c’è una fila che salva. E’ sufficiente armarsi di pazienza e attendere il turno. Come hanno fatto i pubblicani e le prostitute sulle rive del Giordano in attesa del battesimo di Giovanni. Riconoscere chi siamo, semplicemente.

Come Davide alle parole del Profeta Natan quando, con una parabola, gli svelò il peccato che egli stesso aveva commesso e che, probabilmente, aveva rimosso. La felicità e la pace non sono utopie o trofei da strappare con i denti. E’ solo una questione di fila, camminare lentamente e senza fretta verso le acque del battesimo. Israele è stato salvato e si è messo in fila verso la Terra Promessa. Nulla fu richiesto, se non di cogliere l’urgenza della libertà. Poche cose e via. Senza tanti pensieri, senza guardare indietro, come fu detto a Lot quando lasciò Sodoma. Perchè d’una urgenza si tratta, ed è questione di vita o di morte.

Non si scherza. Abbandonare false certezze, legami e progetti, e seguire la chiamata d’amore. Come Abramo che si pose in cammino senza neanche sapere per dove. Anche lui in carovana, lasciando che fosse il Signore a segnare il cammino. Già, il cammino. La salvezza è un cammino. Semplicemente. Pensiamo troppo e, spesso, a sproposito. E siamo schiavi di noi stessi, di schemi angusti, delle piroette mentali che inseguono mondi e vite possibili, pur di raggiungere un briciolo di serenità. Come i Farisei e i Dottori della Legge siamo imprigionati nella tela della nostra pretesa giustizia. Ed è il cuore che fa fede, non basta ritenersi peccatori, le parole se le porta via il vento.

E’ di fronte alle umiliazioni che si rivela il profondo del cuore, la superbia che muove le nostre esistenze, incapaci d’accettare la benché minima ingiustizia. Ed è un bel squittire d’esser peccatori e bla bla, ma al dunque d’un trattamento degno d’un peccatore…. Beh è meglio lasciar perdere, ira e bollori ci gonfiano il cuore e le vene. Niente file, niente battesimo; da dove siamo e ci illudiamo d’essere, dalle nostre giustizie e ragioni non ci muoviamo neanche di un millimetro.

E’ una questione di principio perbacco. E rendiamo vana la salvezza, la volontà di Dio su di noi. Il grande, unico vero pericolo per la nostra anima. Rimanere prigionieri del nostro volere e della nostra giustizia. E c’è una fila che salva. Si, proprio una fila, lenta, che attenta alle nostre tronfie personalità sempre in cerca di fagocitare quelle altrui; una fila dove non valgono permessi speciali, neanche quelli per i diversamente abili, perchè siamo tutti sclerocardici, duri di cuore, handicappati nell’amore. Una fila che è un popolo in cammino. Una via di salvezza che demolisce le pseudo-certezze, gli assolo vanagloriosi. Un cammino condotto da un Altro, il Signore della Gloria che non ha ricusato di porsi alla testa della fila dei peccatori. Lui che non aveva peccato, insieme ai peccatori. Per i peccatori.

Le acque del Giordano santificate dal corpo santissimo di Dio fatto carne. Ascoltiamo oggi la voce del Profeta più grande, le sue parole di fuoco che illuminano la nostra realtà. Accogliamo la Grazia che ci pone in cammino. Giovanni, i profeti inviati alla nostra vita, la Chiesa nostra madre che anche oggi ci annuncia la Buona Notizia, non è una canna sbattuta dal vento, sempre pronta ai compromessi pur di ottenere qualcosa. Non è un uomo avvolto in vesti delicate che dimora in un lussuoso palazzo.

No, la parola di conversione non è figlia dell’uomo vecchio, sempre in bilico e in cerca d’un modo per riempire la pancia e salvare la pelle. La parola di Giovanni è l’annuncio d’una radicale novità, come quel suo vestire profetico, quel suo cibo così diverso: il cielo aperto e Dio con noi, la salvezza nella misericordia capace di farci figli di Dio. Ascoltiamo senza indurire il cuore. Oggi. Lasciamoci sedurre dalla parola di Giovanni e mettiamoci in cammino. Una fila dinanzi a noi è questo Avvento. La fila che ci conduce alle acque della vita. Una fila per la Vita, piena ed eterna.

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