Se noi avessimo un servo ci comporteremmo come dice Gesù. Pretendiamo da lui una priorità di servizio nei nostri confronti. Non così fa Gesù con noi.
Gesù ci mette a nostro servizio, si china verso le nostre povertà per curarle e verso le nostre sozzure per lavarle. Il contrasto fra quello che faremmo noi è quello che fece Gesù non fa altro che allargare quello spazio di gratitudine e di gioia che deve colmare il nostro rapporto con il Signore.
Questa gratitudine ci spinge, non con un senso di obbligazione esterno, ma con l’urgenza interiore d’amore ad essere «servi inutili a tempo pieno», per dirla con don Tonino Bello.
Robert Cheaib (Fonte)
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 17, 7-10
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse:
«Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, strìngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.