Chi mi fa comprendere che non so ancora amare il prossimo come Gesù ama me è proprio l’ascolto del Vangelo. Infatti più medito il Vangelo più mi rendo conto che sono proprio lontano dall’amore che Gesù mi comanda di praticare e avere per il mio prossimo. Per esempio, questa mattina un mio amico mi parlava bene di un mio confratello ed io ho subito aggiunto: “Si, è un santo sacerdote, però ha un difetto che tu non conosci perché non vivi con noi”. Quel “però” non è stato certamente una manifestazione di amore verso il mio confratello. Se lo avessi amato cristianemente, avrei taciuto, anzi avrei detto: “Condivido appieno la tua opinione”.
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Cosa mi ha spinto ad inquinare la reputazione di questo mio confratello? Forse l’ invidia che provo nei riguardi di quel mio confratello? Potrebbe darsi. L’invidia è la causa di ogni mancanza di amore. Eppure l’invidia è il peccato meno rivelato nel Sacramento della confessione. L’invidia ti fa sparlare del fratello che è migliore di te. L’invidia ti fa gioire quando tuo fratello non viene più esaltato. L’invidia non ti fa correre ad aiutare tuo fratello quando si trova in una difficoltà. L’invidia ti fa vegliare aspettando il momento in cui tuo fratello venga giudicato e condannato ingiustamente.
L’invidia ti fa serbare un sentimento di rancore nel tuo cuore e non vedi l’ora che tuo fratello soffra le stesse pene che hai sofferto tu. L’invidia ti porta ad atti distruttivi d’ira perché non sopporti che l’altro è più ricco, più intelligente, più santo e più acclamato di te. L’invidia non sopporta che ci sia concordia, pace, amore e gioia in una comunità di fratelli. Per questo motivo, mentre la comunità dorme, l’invidioso veglia per seminare zizzania in mezzo ai fratelli perché non si amino tra di loro. Il piacere diabolico dell’invidioso è vedere che la famiglia, il condominio, la Parrocchia, il convento e il luogo di lavoro diventi come un covo di vipere che si mordono mortalmente a vicenda. Che IL GRANELLINO di oggi sia un esame di coscienza per tutti noi che ci professiamo figli di Dio che ci ha detto: “Questo io vi comando; amatevi gli uni gli altri come Io ho amato voi.”. Amen. Alleluia.
P. Lorenzo Montecalvo (Fonte)
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Gv 15, 9-17
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.