L’uomo del vangelo di oggi, tale Levi figlio di Alfeo, non è un uomo qualunque. Un giorno questo sconosciuto personaggio raccattato quasi per caso, sarà l’autore di uno dei quattro Vangeli (Matteo). La sua chiamata è tra le più significative della politica che Gesù usa per annunciare il Vangelo. Gesù non scova talenti dalle scuole rabbiniche, o personaggi in vista abbastanza quotati.
Per la maggior parte cerca persone che hanno un potenziale di umanità che nessuno vede più perché seppellito da storie sbagliate, peccati o incidenti di percorso. E questo è significativo per quell’annuncio della Buona Novella che viene a portare appunto la buona notizia che la nostra vita, anche quella che sembra ormai perduta, non lo è fino in fondo, perché c’è qualcuno che può tirar fuori da ciò che è perduto un tesoro nascosto. Per seguire Gesù non bisogna pensare di non essere peccatori o bisognosi di perdono.
Chi pensa di essere abbastanza degno da seguire Gesù perché crede di avere le carte in regola, dovrà prima fare pace con la miseria di se stesso che non vede più, e con la superbia che lo fa credere migliore degli altri. Con i peccatori leali Gesù fa capolavori, con i giusti travestiti no. “Allora gli scribi della setta dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Come mai egli mangia e beve in compagnia dei pubblicani e dei peccatori?»”.
È inconcepibile per queste persone la prossimità che Gesù stabilisce con la miseria umana, eppure Egli mostra una logica di una semplicità disarmante: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati”. Già, i malati hanno bisogno del medico, e tu che pensi di essere sano allora ti escludi dall’avere bisogno di Cristo. La verità è che se vuoi guarire devi prima ammettere di essere malato. Solo i malati guariscono. Ed essere guariti significa diventare dei capolavori impensabili.
Ci si può ritrovare catapultati da un banale e squallido banco delle imposte a scrivere un Vangelo.
don Luigi Epicoco su Facebook
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mc 2, 13-17
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.