“Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena”.
Gli studi, i libri letti, le cose ascoltate hanno certamente fatto crescere in me tanta conoscenza, ma devo dire la verità che invidio invece il senso di fiducia delle persone semplici, cioè di coloro che non girano attorno le questioni ma le affrontano di petto perché si sentono sicure di poterlo fare senza ricorrere a nessuna diplomazia, specialmente nella preghiera.
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Infatti è proprio nella preghiera che mi accorgo che l’uso spropositato nel mio “politicamente corretto” copre forse una mancanza di fiducia. Non abbiamo a volte più il coraggio di domandare davvero le cose al Padre nel Nome di Gesù, perché pensiamo di non essere ascoltati, di fare figuracce, di rimanere delusi.
Così preghiamo ma mettiamo già nella nostra preghiera la giustificazione nel caso Dio non ci ascolti, trasformando il nostro domandare in un trattato diplomatico tra cielo e terra. Eppure è la fiducia con cui domandiamo le cose che in realtà le ottiene. San Pio da Pietrelcina diceva: “quando ero piccolo mi accorsi che quando domandavo a Dio con tutto il cuore, Egli mi ascoltava sempre”.
Ma cosa significa “domandare con tutto il cuore”? Significa domandare senza paura, sapendo che siamo così profondamente amati che non possiamo non essere presi sul serio per ciò che veramente conta per noi. La preghiera così diventa sincera ed autentica, e non complessa e diplomatica. E quasi non conta più essere o meno esauditi perché chi prega così è come se mettesse ogni cosa nelle mani di Dio con l’interiore certezza che accadrà solo ciò che è giusto. Non esiste quindi preghiera migliore del Padre nostro.
Nel “sia fatta la tua volontà” non c’è una resa ma un salire in braccio a Lui. E le braccia del Padre sono braccia concrete, stabili, forti, affidabili. Gesù è l’abbraccio del Padre. Chi trova Lui non ha più niente da chiedere. Perché chi trova Lui è già nel cuore del Padre.
don Luigi Epicoco su Facebook
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Gv 16, 23-28
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.
Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l’ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio.
Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.