“Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita?”.
È con questa domanda che Gesù inizia il racconto del vangelo di oggi. Ma la risposta non è scontatamente si, ma bensì esattamente il contrario, cioè no. È buon senso non mettere a rischio l’incolumità dell’intero gregge per andare a cercare una sola pecora. Anzi forse le starà anche bene essersi perduta e pagare per questo suo allontanamento. La nostra è la logica del mondo, la logica di una giustizia tutta matematica e ovvietà. Ma Dio non ragiona in termini di buon senso. L’amore non è buon senso.
Dio ci ama con un amore folle, un amore che dice che ognuno di noi vale tutto. Ai suoi occhi vale sempre la pena rischiare tutto se in ballo ci sono io. L’amore di Dio è un amore spericolato, un amore ostinato, un amore che non rimane fermo. L’amore di Dio non è un amore stabile ma dinamico. Non è un amore equilibrato ma completamente sbilanciato verso di noi. È per tutti questi motivi che Gesù per noi è salvezza. Perché Gesù è il modo che il Padre ha di venirci a cercare mettendo a repentaglio tutto, persino la Sua stessa vita. E per quale motivo lo fa? “E’ volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda”.
Se Gesù viene nel mondo è perché ci sta cercando. La sua non è una scampagnata nello spazio e nel tempo, ma la ferma volontà di venirci a prendere lì dove siamo andati a finire. “Se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite”. Non siamo figli di divinità pagane completamente disinteressate del nostro destino. Dio in Gesù ha mescolato il suo destino con il nostro. Amare qualcuno significa lasciare che la gioia o il dolore che riguarda chi ami sia anche la tua. Dio ha fatto così con noi.
Con Gesù ha legato il destino dell’uomo al Suo. Dovremmo quasi dire che Gesù è il nostro vero destino. Ma non dimentichiamo che rimaniamo liberi.
Liberi di non lasciarci trovare.
don Luigi Epicoco su Facebook
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mt 11, 28-30
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.