Vangelo del giorno – 10 Maggio 2018 – P. Lorenzo Montecalvo

Il cristiano che fa un cammino di fede,certamente sperimenta fasi di luce e di buio. I tempi di buio si chiamano: la notte dello spirito.
Cos’è la notte dello spirito? È il tempo (che potrebbe durare anche anni) in cui non si sente e non si vede più la dolcezza e la gloria del Signore.

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Si prega, si celebra l’Eucarestia, si ascolta la Parola di Dio, ma senza la gioia della luce. L’uomo di fede s’interroga: “Dove sei, Signore? Dove ti sei nascosto? Perché non ti fai più vedere? Non mi ami più?” Perché mi hai abbandonato?”. Non dimentico di quello che ha sentito, visto e gustato nel tempo della luce e credendo che sono i suoi peccati che gli impediscono di vedere la gloria del Signore, egli intensifica il suo spirito di preghiera, fa penitenza, si confessa spesso. Cerca il Signore come la cerva anela ai corsi d’acqua nei tempi di arsura.
Bisogna dire che la notte dello spirito è una grande prova, prova che purifica sempre più l’uomo di fede nella sua relazione con il Signore. La prova può essere anche una calunnia, una malattia fisica, l’abbandono degli amici, la perdita di una persona cara e così via.
Perché il Signore permette la notte dello spirito nell’uomo di fede? Il Signore vuole vedere se lo si ama e lo si cerca solo perché Egli ci dona gioia, pace e amore facendoci andare in estasi o perché Egli deve essere cercato e amato anzitutto perché è il Signore. Può capitare che si faccia un cammino di fede più per cercare i doni del Signore che Lui stesso. Se l’uomo di fede rimane fedele alla parola del Signore, accadrà che il Signore gli si rivelerà in maniera più luminosa e amichevole. Dopo aver superato la notte dello spirito rimanendo fedele al Signore, l’uomo di fede riceve, come ricompensa, carismi sempre più grandi e più raffinati per dare gloria Dio e beneficare il prossimo.
Facendo un’esperienza sempre più forte della dolcezza del Signore, l’uomo di fede grida con gioia: “Signore, è bello vivere con te!”.
La fede che scaturisce dalla visione è debole, ma la fede che scaturisce dall’obbedienza alla Sua Parola è fondata sulla roccia. Ha detto Gesù: “Un pò mi vedete e un altro poco non mi vedete”. La fede non è solo emozione. Il Signore gioca a nascondino con noi. Amen. Alleluia.

P. Lorenzo Montecalvo  (Fonte)

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Gv 16, 16-20
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete».
Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire».
Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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