Rallegratevi! Come a Maria, questo annuncio giunge alle donne alla tomba e a noi: nulla, e nessuna menzogna, rende impossibile all’amore Dio di donare vita nuova ed eterna capace di vincere la morte. Non la verginità, non la pietra su una tomba, non i peccati che ci hanno ucciso.
PERSEGUITATA DAL MONDO LA GIOIA GRANDE DELLA CHIESA GRIDA A OGNI UOMO LA VITTORIA DI CRISTO
Gesù viene incontro alle donne dicendo: Rallegratevi! Lo stesso invito rivolto dall’Arcangelo Gabriele alla Vergine Maria investe ora loro, le prime testimoni della risurrezione (il verbo usato da Gesù nell’originale greco identico a quello dell’Annunciazione). Non conosceva uomo Maria, e ha generato l’Uomo. Nessuno a ribaltare la pietra del sepolcro, e una vittoria che rovescia ogni lapide. Il Vangelo è questa Buona Notizia: è vero che nulla è impossibile a Dio: non gli è impossibile creare la vita ovunque.
Non lo rende impossibile la morte di un grembo sterile, la verginità sigillata sulla fecondità biologica, una pietra adagiata dinanzi ad un sepolcro. L’ascolto di questa notizia, e l’esperienza della sua veridicità nell’incontro con Gesù vivo genera in Maria e nelle donne la stessa fretta, perché Caritas Christi urget nos. Anche noi, dopo aver ascoltato l’annuncio della Chiesa nella notte delle notti, siamo ritornati alla nostra vita, con gioia e timore grandi. E proprio su questo cammino che significa oggi, e domani, e ogni giorno, appare Gesù: possiamo cingere i suoi piedi, come la peccatrice perdonata, e adorarlo in una vita trasformata in liturgia di lode e gratitudine che per questo costituisce un Vangelo reale e credibile da annunciare al mondo. Vedere e adorare Cristo risorto significa infatti che, per Grazia, possiamo amare.
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Ma contemporaneamente inizia anche la persecuzione, perché la gioia della risurrezione non evapori come rugiada del mattino, e la fede cresca sino alla statura adulta. Essa, che spesso coincide con la tentazione, prende avvio dalla goffa menzogna inventata dai sommi sacerdoti e dagli anziani. Dopo che Gesù è stato deposto nella tomba, i sommi sacerdoti andarono e assicurarono il sepolcro, sigillando la pietra e mettendovi la guardia. All’alba di Pasqua, mentre le donne si stavano recando al sepolcro, vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite”.
Dunque le guardie hanno visto l’angelo scendere dal cielo, rotolare la pietra assicurata dai capi del popolo e sedervi sopra. Hanno tremato tramortite, forse non sono riuscite a cogliere le parole dell’angelo alle donne, ma hanno di certo visto l’evento eccezionale che fugava ogni possibilità di furto del corpo di Gesù da parte dei discepoli. E questo hanno raccontato ai sommi sacerdoti! Un annuncio dunque è giunto anche a loro, ma avevano il cuore indurito nella paura; non potevano ammettere di aver sbagliato perché, chiusi nell’orgoglio, avevano deciso di non mettersi in gioco. Così, l’unica loro preoccupazione è stata quella di far tacere sul nascere la verità, e corrompono la verità con il denaro, ferendola con la cupidigia. Non solo, si fanno garanti e missionari della menzogna.
Accanto alla Verità infatti appare sempre la menzogna. Perché la testimonianza sia credibile e perché ogni uomo possa essere davvero libero nell’accoglierla o nel rifiutarla, è necessario che la menzogna ci visiti sotto le spoglie della tentazioni, come accadde nel paradiso ai progenitori. Per questo, contemporaneamente alla corsa delle donne e degli apostoli sulle strade della missione, corre anche la menzogna, che spesso si fa persecuzione sanguinaria. Per questo, al fatto della risurrezione che si compie ogni giorno nella Chiesa, ovunque arrivino e vivano i cristiani, si oppone sempre la menzogna architettata dal demonio, l’attacco del demonio al cuore degli apostoli: se cadono di fronte alle menzogne, se il dubbio corrompe anche i loro cuori è fatta.
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Ma coraggio, con Maria, che è Madre e immagine della Chiesa di cui siamo parte, possiamo difenderci al riparo della gioia autentica del Magnificat: Ha disperso i superbi nei pensieri dei loro cuori. Il greco originale ha “dianoia cardias”, che è qualcosa di diverso dai semplici pensieri: sono piuttosto i propositi malvagi, le trame del cuore, le menzogne che la risurrezione di Cristo ha disperso e frantumato. Uniti a Lui, sperimentando il suo potere nella nostra vita, possiamo vederli disperdersi in noi ogni volta che ci attaccano insidiando la Verità con la menzogna, per correre sulle strade della missione che ci è affidata, annunciare a tutti la gioia della Pasqua.