“Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato”. E’ bello sapere che Gesù secoli e secoli prima che io nascessi si preoccupava già di me.
Non amava e si preoccupava solo di Pietro, Giacomo, Giovanni, Filippo…pensava anche a me. Sapeva che una catena interrotta di uomini e donne avrebbe varcato i secoli, e lo stesso legame e la stessa intimità che lo legava a Giovanni e ad Andrea lo avrebbe legato a me. Gesù prega per me secoli e secoli prima che io venissi al mondo. Anzi nel venire al mondo ho trovato già ad accogliermi una sua preghiera. È l’accorata richiesta di chi sa che l’unica cosa che ci salva è essere uniti e non divisi.
Il Diavolo è colui che divide e ci divide dentro e fuori. Un uomo felice è un uomo che ha unità dentro e fuori di se. La sfida più grande per noi è quella dell’unità. Ma tranquilli, Gesù ha già pregato per noi: “Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me”.
Come carta d’identità cristiana noi dobbiamo presentare la credibilità di chi cerca di unire e non di lavora per dividere. In un mondo che vuole dividerci perché da divisi siamo meglio manovrabili noi dobbiamo trovare strategie di unità.
don Luigi Epicoco su Facebook
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Gv 17, 20-26
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.
Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.
Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.