C’è un problema con questa vigna: sembra una fatica andarci a lavorare! Il Regno di Dio non è appariscente: ci viene da dubitarne. Ci viene da crederci poco: crediamo poco alla Chiesa, alla nostra comunità, al nostro servizio. Fatichiamo a guardare con fiducia al futuro. Così ci passa la voglia di sporcarci le mani.
Il primo figlio affronta il problema, lo esplicita, poi farà un cammino. Il secondo invece lo nasconde, facendo lo splendido. È il rischio di vivere, e di vivere la fede senza sporcarsi le mani con la terra, con la vita. Senza lasciarsi mettere in discussione. Senza crederci. Formalmente in regola, interiormente spenti. Come vignaioli che non vendemmiano: non sono vignaioli. Cristiani che non vivono da figli, e da fratelli: non vivono da cristiani. Cristiani che non sperano, che non si compromettono, che non amano. Apparentemente perfetti ma non sporchi di terra. Di umanità.
Cosa vedi nella vigna a cui sei chiamato? Nella tua vita, famiglia, comunità, chiesa, mondo? Fatica. Anche. Diciamocelo. E poi scopriamone la bellezza: davvero il padre mi chiede solo fatica? E non invece realizzazione, gusto, festa? Alla luce dei quali anche i sacrifici hanno senso. Lasciamoci coinvolgere dal terzo figlio, l’unico che si fida: Gesù. Lui è il primo che si è fidato fino infondo. Ha dato la vita nella vigna. È Lui che ogni mattina crede nella tua chiamata. È in Lui che ogni mattina possiamo dire si: preparando la colazione, andando al lavoro, curando legami, costruendo Chiesa. C’è un modo di vedere la vita che è il Suo. Che traspare nei fratelli e sorelle che ce lo testimoniano.
In 3 parole possiamo cominciare le nostre giornate: “figlio”, “oggi”, “vai”. […]
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AUTORE: Tracce di Luce
FONTE: Telegram
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