Tracce di Luce – Commento al Vangelo del 20 Settembre 2020

Gesù ci provoca a riconoscere quello che è il suo sogno: la vita, il mondo che Dio pensa per noi. E lo fa in modo pericoloso, soprattutto in questi tempi di vendemmia: come dar torto agli operai della prima ora? Le parabole ti prendono, ti provocano, ti costringono a prendere posizione.

Oggi lo fa portandoci in questa piazza dove vengono messi a nudo due grandi rischi. Il primo è quello di scoprire che hai vissuto, o stai vivendo la tua scelta, la tua vita, il tuo servizio, il tuo essere cristiano “sopportando il peso della giornata e il caldo”: gli operai delle prime ore non godono della possibilità che hanno avuto di dare senso alla loro giornata. Il secondo è realizzare che non stai costruendo niente, perché sei ancora in attesa di qualcuno che ti chiami, ti riconosca… O non hai mai avuto il coraggio di buttarti in qualcosa, di sognare, desiderare. Alla fine tra gli operai delle prime ore, e quelli che girovagano senza direzione per la piazza non cambia molto: entrambi perdono tempo, senza vivere.

Perché fai le cose? Stai vivendo con senso? Vivi la fede come sopportazione o come gusto? Il cristianesimo è sapienza di vita, capacità di gustarsi la vita, godere della vita. Tu stai godendo? Il Dio di Gesù è un Dio che gode, e che ti vuole felice di amare: nella vigna si lavora per preparare vino, festa, gusto della vita.

Negli ultimi chiamati è vivo lo stupore della chiamata: diventano i primi, quelli che anche se per un’ora ma hanno gustato, perché hanno trovato la vita. Perché si sono lasciati cercare da un padrone che si svela essere un padre, che esce continuamente, in prima persona, senza rassegnarsi davanti alla delusione, spinto dal desiderio di dare senso, di far vivere, che alla fine anticipa di un’ora l’uscita, per dire che c’è ancora una possibilità. Un padre, che non ci tratta da servi ma da figli: il problema è che i primi operai non lo vivono, e non si scoprono fratelli. Restano servi e vedono gli altri come rivali. Non vivono per relazione ma per prestazione.

La bella notizia è che siamo tutti su quella piazza oggi, dove possiamo lasciar emergere i vuoti di senso che portiamo dentro… E dove per tutti si rinnova la chiamata. È una chiamata a giornata: una grazia che si rinnova ogni giorno. Ogni mattina sei chiamato a vivere, amare, dare la vita per qualcosa per cui ne valga la pena. Ogni giorno sei chiamato a rispondere e scegliere con stupore la tua famiglia, la tua comunità, il tuo servizio, Gesù. Senza dare mai nulla per scontato: è una chiamata a giornata che vuole farci legare a Lui, che ogni giorno la rinnova, e non alle abitudini. […]

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AUTORE: Tracce di Luce
FONTE: Telegram
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