Timothy Radcliffe – Una verità che disturba. Credere al tempo dei fondamentalismi

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«Se il XXI secolo sarà più laico del precedente – e non possiamo esserne certi – allora la gioia sarà la prima co­sa che la gente dovrà vedere in noi e in tutti coloro che annunciano il Vangelo» è questo il fulcro delle riflessioni del domenicano Timothy Radcliffe, uno dei più noti ed apprezzati autori di spiritualità al mondo, raccolte nel suo nuovo libro Una verità che disturba. Credere al tempo dei fondamentalismi (Editrice Missionaria Italiana, pp. 144, euro 15,00, da oggi in libreria), che sarà presentato domani a Torino Spiritualità.

Già Maestro generale dell’Ordine dei Predicatori, in questo volume Radcliffe affronta i grandi temi dell’attualità – dall’emergere dei fondamentalismi, alla crisi delle certezze, fino al ruolo dell’annuncio cristiano oggi –, spaziando e richiamandosi sia all’esempio dei teologi e delle grandi figure della chiesa – s. Tommaso d’Aquino, s. Domenico, il vescovo martire Óscar Romero, il domenicano Marie-Dominique Chenu, Pierre Claverie, già vescovo di Orano martire d’Algeria, Thomas Merton, papa Francesco – sia citando il mondo del cinema, della letteratura, della musica.

Secondo il teologo domenicano, le sfide che l’annuncio cristiano deve affrontare nel XXI secolo sono molteplici e complesse: da una parte la verità che sta «evaporando», in concomitanza con l’emergere dei nazionalismi e dei fondamentalismi religiosi violenti – «l’ascesa del populismo in tutta Europa è conseguenza di tutto ciò: lo vedete in Italia ma anche in Polonia, in Ungheria, nella Repubblica Ceca, in Germania con Alternative für Deutschland, e addirittura in Scandinavia» fa notare –; dall’altra una chiesa che deve aprirsi agli esclusi, ai poveri, a chi sta ai margini della società e della comunità, «la prima sfida per il cristianesimo è mostrare che abbiamo compreso il dolore di queste persone», e ancora, «La chiesa deve dar prova di vedere le persone invisibili e avere il coraggio di invitarle a seguire Cristo. Il cristianesimo non è una religione che ti avvolge nella bambagia. Bisognerebbe metterci il foglietto delle avvertenze sanitarie!».

Radcliffe affronta anche il tema della rilevanza dello studio delle Scritture nell’era dei social network (dei quali peraltro si dichiara grande estimatore ed utilizzatore) e del fondamentale ruolo che svolgono oggi gli studiosi della Bibbia. Mettendo in guardia dal pericolo della banalizzazione, in un’epoca nella quale domina la «ipersemplificazione» – «la comu­nicazione istantanea di messaggi abbreviati riduce i pro­blemi complessi a slogan. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump porta avanti il suo programma politico a forza di tweet» –, afferma che solo un vero messaggio, contestualizzato e vivo nella modernità (non avulso da essa), e allo stesso tempo fedele alle Scritture, potrà renderci veramente liberi, «la Rivelazione è l’invito che Dio ci rivolge a sentirci sempre a casa, in quell’eterna e amore­vole conversazione, non è ricevere messaggi dallo spazio con gli esegeti che disperatamente cercano di decifrare strani segnali come faceva Turing a Bletchley Park». 

Per questo i cristiani non possono esimersi dall’impegnarsi in politica, oppure restare passivi e inermi nei confronti della profonda crisi ecologica che sta colpendo il nostro pianeta. Devono essere impegnati a fianco degli ultimi e degli emarginati, nella lotta conto le iniquità e le disparità sociali della nostra epoca, membri di una chiesa accogliente e misericordiosa. Solo in questo modo il Vangelo, sottolinea, potrà veramente essere lievito tra le generazioni.

Infine, riguardo al ruolo del sacerdozio nel XXI secolo, riconoscendone le difficoltà odierne, Radcliffe annota che «è una situazione complessa che richiede da noi una rigorosa veridicità, nonostante il mondo sembri aver mes­so da parte ogni criterio di verità. Il primo requisito è dire che ciò che crediamo sia vero. La gente riconosce quando parliamo davvero per fede o quando invece stia­mo solo recitando una parte», e aggiunge «dobbiamo essere fedeli alla chiesa e al suo insegna­mento. Ma dobbiamo anche essere fedeli all’esperienza delle persone che si trovano ai margini. Quel che dicia­mo deve suonare vero nel loro mondo, altrimenti le no­stre parole non avranno presa sulla realtà. Papa Fran­cesco lo ha scoperto quando era arcivescovo di Buenos Aires.»

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FRASI SCELTE DAL LIBRO
 
«Il fondamentalismo in tutte le sue forme prospera per­ché l’idea della verità, se non è in senso strettamente scien­tifico, sta evaporando.» (p. 13)
 
«Romero morì perché diceva la verità. Una cosa che non poteva essere tollerata da co­loro che governavano El Salvador.» (p. 26)
 
«Messa di fronte alla scelta tra dialogo e violenza, molto spesso la nostra società sceglie la violenza, e la chiama “scambio di opinioni”. Per ora non siamo ancora inclini a ucciderci, ma l’aria è piena di parole violente che accusano e denigrano.» (p. 29)
 
«Come cristiani dobbiamo, naturalmente, operare per la giustizia, sostenere le elezioni e impegnarci in politica, prendere posizione a favore di un sistema fiscale che favorisca il bene comune, opporci alle crescenti disuguaglianze che stanno distruggendo tanti paesi» (p. 37)
 
«Sembra evidente che la nave della società occidentale sta attraversando acque agitate. Il sogno illuminista del progresso infinito non è più credibile. Le chimere del consumismo non illudono più come prima: è chiaro che fare shopping non spegne la fame più profonda del cuore umano. Sul nostro futuro incombono due grandi minacce: il fondamentalismo religioso violento e la catastrofe ecologica. Quando il futuro appare incerto, la chiesa ha la vocazione di testimoniare la verità che ci rende li­beri.» (p. 56)
 
«Lo studio, soprattutto nei momenti di crisi, esprime la nostra speranza che alla fine tutto avrà un senso. La sofferenza, quando è atroce, può invece spingerci a dubitare che tutto possa avere un senso.» (p. 64)
 
«Il sacerdozio fiorirà nel XXI secolo se la gente vedrà che noi preti abbiamo una vita piena di grazia e non solo un lavoro impegnativo. E se, in secondo luogo, vorremo stare vicini alla vita delle persone in tutta la sua comples­sità e ricchezza. Allora saremo ministri della vita abbon­dante di Dio.» (p. 87)
 
«Lo storico ebreo Geza Vermes ci ha fatto tornare a un Gesù che era un rabbino ebreo. Teologi mi­litanti latinoamericani scoprirono che era stato un politi­co rivoluzionario. I professori di Oxford vi riconobbero un altro professore che, come loro, avrebbe sicuramente apprezzato un bicchiere di sherry prima dell’Ultima Ce­na. I californiani invece scoprirono un hippy gentile, ca­rino con tutti, che probabilmente avrebbe preferito la marijuana allo sherry. C’è poi il Gesù gay, il Gesù infa­tuato della Maddalena, il Gesù simil-Gandhi nonviolen­to… qualsiasi Gesù ti garbi! In realtà, se ti metti a pela­re i vari strati della cipolla via via fino al centro, troverai sicuramente un Gesù che assomiglia giusto a te!» (pp. 106-7)
 
«Su Facebook si sceglie quali selfie presentare agli amici. In pratica ci si inven­ta il proprio marchio di fabbrica. Da questo punto di vista, diventare domenicano o salesiano può sembrare una scelta di consumo: prendi l’immagine che ti piace.» (p. 121)
 
«Abbiamo bisogno di fare conversazioni spiazzanti e imprevedibili con coloro che non sono d’accordo con noi, di aprirci per comprendere le cose che stanno loro a cuore, dando l’interpretazione più caritatevole di ciò che essi dicono.» (p. 134)
 
«Abbiamo bisogno di più istituzioni per dare voce e autorità nella nostra casa e per…seminare un po’ di disordine» (p. 136)
 
L’AUTORE
 
Timothy Radcliffe, domenicano inglese, teologo, già Maestro generale dei domenicani (dal 1992 al 2001), è considerato uno degli autori cattolici più autorevoli a livello internazionale. Apprezzato conferenziere, nel 2015 è stato nominato da papa Francesco consultore del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Risiede a Oxford, dove è stato insignito dalla locale università del titolo di «Doctor of Divinity», il più alto titolo accademico del celebre ateneo britannico. In Italia con EMI ha pubblicato: La via della debolezza. Con Gesù sul cammino della salvezzaIl bordo del mistero. Aver fede nel tempo dell’incertezza Alla radice la libertà. I paradossi del cristianesimo.
 
Timothy Radcliffe, Una verità che disturba. Credere al tempo dei fondamentalismiEditrice Missionaria Italiana

 

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