I Teatri del Sacro inaugura la sua II edizione forte sia dei riconoscimenti ottenuti, sia del numero di partecipanti che โ con oltre 200 domande da tutta Italia โ hanno aderito al Bando di Concorso da cui sono risultati i 27 spettacoli che andranno in scena dal 19 al 25 settembre.
In questo senso i Teatri del Sacro non รจ solo un Festival e neppure una semplice vetrina di nuove produzioni. ร in prima istanza unโavventura artistica e culturale dedicata alle intersezioni, sempre piรน diffuse, fra il teatro e la ricerca spirituale e religiosa: un โcorpo a corpoโ libero e sincero con le domande della fede, acceso dallโazione drammatica.
Spettacoli insieme di compagnie professionistiche e di compagnie amatoriali. Apparentemente uno โscandaloโ, ma in realtร , a nostro avviso, un valore aggiunto, nella convinzione che il desiderio di fare teatro affondi le sue radici e produca i suoi frutti in un terreno comune e indivisibile: quello del gioco mimetico, con cui lโuomo ha fin dallโinfanzia cercato di conoscere se stesso e di incontrare gli altri.
Un teatro, quindi, di tutti e il piรน possibile per tutti, affinchรฉ lo spettacolo torni ad essere, prima e oltre lโestetica della performance, unโoccasione di partecipazione popolare, una festa a servizio della collettivitร e del suo โbene comuneโ, in nome di una bellezza concepita come gesto comunitario.
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In questo spirito i Teatri del Sacro non guarda esclusivamente allo spettacolo, ma anche (e soprattutto) allo spettatore, interlocutore privilegiato della messa in scena e testimone di un mistero che, nel caso della spiritualitร , si carica di domande profonde e inattese. ร stato pertanto rinnovato il laboratorio I 70 โ visioni e condivisioni, in cui 70 spettatori, coordinati da Giorgio Testa e Gabriele Allevi, saranno coinvolti in un viaggio ermeneutico dentro tutti gli spettacoli del Festival.
Nella sua evoluzione progettuale I Teatri del Sacro non si concluderร con il Festival di Lucca. Si cercherร infatti di promuovere, a livello nazionale, la circuitazione degli spettacoli prodotti, valorizzando in particolare il patrimonio, troppo spesso ignorato o stigmatizzato, dei piccoli teatri e delle Sale della Comunitร che costellano il nostro Paese.
Una rete silenziosa, che si snoda spesso attraverso paesi e cittร di provincia, lontani dal richiamo prestigioso dei teatri metropolitani, ma proprio per questo forse piรน capaci di riportare lโarte dello spettacolo sul confine che piรน le รจ proprio: il confine con la vita.