Dalla Basilica dei Santi Quattro Coronati in Roma, suor Roberta Vinerba commenta il Vangelo di domenica 8 settembre 2024, XXIII Domenica del Tempo Ordinario.
Nel Vangelo di questa domenica troviamo Gesù che guarisce un uomo dalla sordità e dal mutismo e si presenta come colui che, operando guarigioni e prodigi, dà la possibilità di essere riconosciuto come l’apostolo delle genti.
Gesù è un messia diverso da come la gente se lo aspettava.
Effatà. Il gemito del Signore è il comando che viene dato all’uomo che deve aprirsi all’intervento di Dio.
Il non ascolto della Parola di Dio ci impedisce di comunicare rendendoci incapaci di lodare Dio.
La sordità peggiore è quella interiore, nell’essere chiusi alla Parola di Dio che ha il potere della vita in noi.
L’inizio della fede è dato dalla nostra disponibilità a lasciarci ammaestrare dallo Spirito che permette alla vista interiore di riconoscere l’azione di Dio in quel fatto che abbiamo constatato con i sensi del corpo.
L’imposizione delle mani è un gesto antico, attraverso il quale si chiede un intervento particolare di Dio.
Suor Roberta Vinerba, commenta la parte finale del Vangelo dell’effatà con l’omelia di inizio pontificato di GPII, e l’esortazione ad aprire i cuori a Cristo perché solo lui sa quello che c’è nel cuore dell’uomo.
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