Perché Gesù considera malvagia la sua generazione? Perché cerca un segno. Anche noi, dobbiamo ammetterlo, abbiamo bisogno di comprendere, toccare con mano, capire con segni evidenti tutto ciò che riguarda la fede e il nostro rapporto con Dio. La fede, però, porta con sé un atteggiamento fondamentale da cui non possiamo prescindere: la fiducia in Dio e nella sua Parola, come in tutte le mediazioni che ci offre.
Ci sono segni efficaci della grazia di Dio che ci accompagnano lungo la vita, i Sacramenti, ma noi preferiamo assistere a gesti straordinari, a eventi miracolosi e ad attendere di essere prediletti da Dio con qualcosa di stupefacente. Dio, che si è rivelato nella semplicità e povertà assoluta, sceglie di restare in mezzo ai noi nelle specie del pane e del vino, alimenti comuni a tutti gli uomini. Il Vangelo odierno ci invita ad aprire gli occhi sulla grazia di poter ricevere i Sacramenti, in particolare l’Eucarestia e la Riconciliazione, insieme a tutti gli altri momenti di grazia che viviamo ogni giorno.
L’anima innamorata di Dio sa vedere in ogni dono che riceve, in ogni relazione che instaura, in ogni circostanza della vita che Dio c’è! Nel Vangelo, Gesù fa riferimento a Giona e Salomone che sono stati segno per altri: chi oggi è per me segno concreto della presenza di Dio? Un amico, mia madre, il sole che è sorto, il lavoro che ho… io stesso? Ci conceda il Signore di cercarlo e riconoscerlo in tutto ciò che siamo e viviamo.
Preghiera
Grazie, Signore, per esserti fatto pane e vino per noi e per la nostra salvezza. Apri i nostri occhi perché sappiamo riconoscerti vivo in mezzo a noi. Donaci di vivere con fede i tuoi Sacramenti affinchè, nutriti di Te, sappiamo essere segno eloquente nei confronti di chi incontriamo ogni giorno. Amen.
Impegno
Se mi è possibile, oggi mi accosterò al Sacramento della riconciliazione e/o dell’Eucarestia, con l’intenzione di gustare quanto è grande il tuo amore per me.
Commento a cura di Suor Katia Vecchini fdo (Suore Figlie dell’Oratorio)
Il volumetto dal quale è stato tratto il commento è stato curato da don Dino Lanza (cdv@diocesipatti.it) – Centro Diocesano Vocazioni, di Patti (Me).
A questa generazione non sarà dato che il segno di Giona.