Signore (Kýrios) figlio di Davide! Pietà di me! Aiutami!
Chi nei momenti difficili, dove la vita ti mette davanti a situazioni che siamo costretti ad accettare, perché ci sono malattie che agli occhi umani non possono guarire, non ha mai chiesto aiuto a Gesù? Oppure ci sono state mai delle persone che hanno chiesto la grazia a Dio per te? L’azione di questa donna e dei discepoli è ciò che accade nell’intercessione dei santi ma anche ciò che succede quando chiediamo preghiere agli altri.
Tale richiesta, fatta da questa donna in pubblico, è piena di tenacia, proprio di chi sa di chiedere un miracolo ad una persona certa. Sa di incomodare, ma sa anche ciò che vuole e si fida di chi a cui lo sta chiedendo. Nelle urla di questa madre c’è la richiesta di chi soffre, di chi si sente impotente davanti alla sofferenza della figlia.
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È una richiesta un po’ simile a quella che si ascolta nel Vangelo di Giovanni (Gv 2,1-12) formulata da Maria alla festa di nozze a Cana di Galilea, quando informa suo figlio, che è finito il vino. Infatti Egli dice a sua Madre: <<Che vuoi da me, donna? La mia ora non è ancora venuta>>. Gesù stava facendo la volontà di suo Padre, ma subito riconosce che in tale richiesta, fatta con fede, c’è tale volontà.
Nel brano del vangelo odierno ascoltiamo che Gesù in un primo istante non esaudisce la donna cananea. Egli risponde: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele».
Tuttavia, l’atto di fede da parte di questa donna fa esclamare al Signore: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». La verità è che non conta quanto si urli ma da dove proviene questo desiderio di urlare e chiedere aiuto a Dio. La fede è qualcosa di grande, è dono che si rivela in una dimensione di umiltà.
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Essa è per tutti, basta chiederla con perseveranza! E la salvezza è destinata a tutti coloro che, riconoscendo Cristo come Re della propria vita ed unico Salvatore e Redentore, ascoltano come la Vergine Immacolata la sua Parola e compiono la sua santa e divina volontà. Così facendo potremo sperimentare la vera pace e la piena felicità seppur nelle tribolazioni che senz’altro sorgeranno nel percorso di chi segue Cristo Gesù e il suo Vangelo.
Chi ha viva fede trasforma la sua vita in preghiera, ci insegnano e testimoniano i santi. Essa è dono che proviene da Dio che guarda il desiderio del cuore… È dono che va alimentato in ogni momento!
Guardando a questa donna e mamma cananea, chiediamo al Signore Gesù tale dono e di accrescerlo sempre più; chiediamoGli di non avere paura di implorare il suo aiuto e di credere che Dio Padre Lo ha mandato, Egli che è il suo Unigenito Figlio, per accogliere le nostre suppliche e renderci degni di partecipare della vita divina intratrinitaria che è il luogo dell’Amore.
Suor Jakeline Nogueira
Istituto Figlie di Maria Immacolata – Roma