Suor Jakeline Nogueira – Commento al Vangelo del 18 Giugno 2023

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“Chiamati a sé” (cfr Mt 10,1)

Nel Vangelo di questa domenica Matteo ci racconta che Gesù prima di chiamare i discepoli guarda la folla e ne sente compassione. Mi piace immaginare questo sguardo di Gesù che non guarda solo una persona ma guarda tutti! È uno sguardo che riesce a vedere in profondità e riconosce le necessità delle persone.

Gesù decide di chiamare “dodici” uomini per continuare la sua missione nel tempo. Una chiamata che parte dal desiderio di allargare questo sguardo che rende le persone libere e le cura con l’Amore. È una chiamata che implica prima stare con Lui per andare poi nel mondo portando la sua Parola. Questo vuol dire rimanere nel suo amore infinito.

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Il discepolo è colui che nell’essere chiamato non parte mai da solo. La parola, lo sguardo, la cura sono sempre segni compiuti da Gesù ma, nella storia, si realizzano attraverso il potere che Lui ha donato a chi ascolta la sua chiamata e accoglie il suo invito ad andare ad annunciare il Regno di Dio.

Nella società in cui ha vissuto Gesù, essere malati e poveri significava essere esclusi, abbandonati e persi. Gesù sapeva che questa triste realtà sarebbe durata nel tempo. Gesù chiama e invia i dodici affinché continuassero la sua opera di liberazione e di salvezza anche dopo di Lui.

Alla chiamata segue sempre un invio. Ogni chiamata parte da un desiderio di Dio e ogni chiamato parte con un solo obiettivo: portare nel mondo lo sguardo di Gesù compassionevole, misericordioso e soprattutto col più nobile dei sentimenti: L’Amore! Ogni vero atto d’amore è sempre gratuito. Per questo Lui ci insegna che gratuitamente abbiamo ricevuto e gratuitamente dobbiamo donare e donarci.

Suor Jakeline Nogueira
Istituto Figlie di Maria Immacolata – Roma