Suor Jakeline Nogueira – Commento al Vangelo del 16 Luglio 2023

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Nel Vangelo di questa XV del Tempo Ordinario Matteo mette in evidenza la forma che il Maestro Gesù usa per parlare alle folle. Quella delle parabole. Nella semplicità dei racconti, Gesù si rivolge alla folla della Galilea e trasmette saggi insegnamenti.

Ma cosa intende fare Gesù con questo modo di parlare? Mostra loro come la realtà dei fatti corrisponde alla profezia di Isaìa che dice:

“Udrete, sì, ma non comprenderete, guarderete, sì, ma non vedrete.

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Gesù si è scontrato con i dotti e i sapienti del suo tempo che avevano il cuore duro, erano insensibili e impermeabili di fronte al suo annuncio di conversione.

Solo in una vera dimensione di ascolto, che avviene nel cuore, la Parola trova terreno fecondo. Solo un cuore che si lascia trasformare dalle parole di Gesù è in grado di accogliere l’annuncio del Nuovo Regno e il mistero della redenzione.

Anche oggi sentiamo tante parole ma non basta solo sentire con gli orecchi, bisogna ascoltare col cuore affinché possiamo comprendere e vivere in pienezza la Parola. Quando si comprende ciò che si ascolta, le nostre azioni vanno d’accordo con il Vangelo e i frutti sono abbondanti.

Il terreno (la mente e il cuore) ha bisogno di essere preparato (lavorato) ogni giorno. I frutti (le nostre azioni) non maturano solo a livello intellettuale ma, secondo la cultura semitica, le scelte e le decisioni maturano nel cuore dell’uomo. Allora il raccolto avverrà nel tempo e nel modo giusti.

Quando questa parola arriva nel terreno buono che è il nostro cuore, allora trova un terreno fertile che ci permette di realizzarci come persone.

Ogni nostra azione è frutto di un processo che inizia con la seminatura, ma dentro ciascuno di noi possono esserci quattro atteggiamenti (terreni) diversi nei confronti del “seme” che sono illustrati nella parabola di Gesù: Durezza di cuore, superficialità, preoccupazioni e difficoltà quotidiane e in fine la terra buona che rappresenta il cuore capace di ascoltare e comprendere tutto ciò che si semina e allora viene il raccolto!

Gesù ci insegna che il Vangelo, la buona notizia del Regno, viene ascoltato e compreso solo nella semplicità della nostra “Galilea”. Ricordiamo l’insegnamento di domenica scorsa: “ai piccoli hai rivelato i misteri del tuo Regno”.

Nella vita ciò che importa non è la quantità di cose che si riescono a fare, ma il come si fa ogni cosa.

Molte volte facciamo finta di ascoltare e comprendere ma la vera risposta e il reale riscontro lo vediamo solo dalla qualità del rapporto che si ha con se stessi, con Dio e con gli altri. La vera prova di una Parola che trova terra buona è la qualità della relazione con Dio, con noi stessi e con gli altri.

La Parola di Dio ha il potere di produrre un cambiamento perché è capace di trasformare, curare e liberare il cuore di ognuno di noi e farci creature nuove. Ciascuno poi, nella propria situazione e diversità, darà il suo frutto e produrrà il cento, il sessanta, il trenta per uno.

Suor Jakeline Nogueira
Istituto Figlie di Maria Immacolata – Roma