L’ottavo giorno, a porte chiuse, Gesù entro e disse «Pace a voi».
Nel vangelo di questa domenica ci sono due apparizioni di Gesù ai discepoli. Anzi Giovanni ti dice che ce ne sono state altre, ma questa di vedere e toccare Gesù è fondamentale per credere. L’incontro con il Risorto questa volta è comunitario ma, come sempre, anche personale.
Mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Questa volta Gesù non manda a dire ai suoi che è veramente risorto né ha bisogno che loro vadano incontro a Lui. Questa volta Gesù arriva senza preavviso, senza aver bisogno che qualcuno Lo annunci. Gesù arriva e saluta dicendo “pace a voi”! L’azione dell’arrivare che compie Gesù vuole dire: Credete e annunziate… «come il Padre ha mandato me, anche io mando voi» … siate miei testimoni oculari.
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Questo incontro che fanno i discepoli con il Risorto in maniera inaspettata è la prova che lo Spirito Santo arriva, soffia ovunque. Prima che Gesù soffi con il suo spirito c’è già la gioia di vederlo. In questo incontro i discepoli non solo gioiscono ma ricevono lo Spirito Santo. In ogni incontro che facciamo con il Risorto riceviamo il suo spirito; è lo Spirito che ci conduce ad essere veri testimoni della sua Resurrezione. Il fatto che Gesù doni il suo spirito è la prova che Egli è già andato dal Padre. Gesù stesso conferma. “soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo”.
Attraverso l’incontro che fanno i discepoli, l’azione che ne scaturisce dopo per loro è sempre la stessa: annunciare il Vangelo, annunciare il Signore nostro Gesù Cristo a chi non ha ancora fatto questo incontro. Tommaso non era con loro. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Può sembrare che Tommaso sia geloso oppure si senta un po’ escluso per un avvenimento così importante… La verità è che lui vuole fare la stessa esperienza degli altri, l’esperienza personale di vedere, toccare e gioire in pieno. Tomaso non vuole solo un annuncio fatto da parole, ma vuole fare l’esperienza di vedere e toccare Gesù.
Questo implica dire che l’incontro con il Risorto è caratterizzato da due sensi umani: vedere e toccare. E la domanda è: come posso vedere Gesù? L’Eucaristia è la fonte e il nutrimento di questo desiderio di vederLo. Ma per toccarLo e gioire bisogna andare incontro a Lui. Chi riceve lo Spirito Santo deve sentirsi invitato e invitato a toccare le piaghe del fratello e della sorella; deve stare al suo fianco e dire “pace a te”, quando tutto sembra finito. Perché vedere e toccare il Risorto vuol dire anche accogliere l’altro nella dimensione di chi vuole anche essere riconosciuto e amato.
Il gesto che compie Gesù con Tomasso è solo amore. “Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Gesù disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco». Questa volta è Gesù che vuole essere trattenuto, vuole essere toccato, essere riconosciuto e amato.
Il Risorto oggi ci dice: non avere paura! Portami con te. Anche quando la porta del cuore del fratello è chiusa e impaurita.
Suor Jakeline Nogueira
Istituto Figlie di Maria Immacolata – Roma