Suor Chiara Curzel – Commento al Vangelo del 3 Luglio 2022

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In questa XIV domenica del Tempo Ordinario Gesù invia altri settantadue discepoli a preparare il suo arrivo e li accoglie al loro ritorno: Lc 9,51-62.

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.

Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.

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In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa.

Non passate da una casa all’altra.

Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».

I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

Questa pagina del Vangelo di Luca è pervasa da una gioia particolare: soddisfazione, consolazione e anche un po’ di sano orgoglio caratterizzano il ritorno dei settantadue dalla missione.

Sì, perché quei discepoli inviati a due a due non sono solo agnelli in mezzo ai lupi, sguarniti di tutto e indifesi, sono anche uomini che,

con la loro mitezza buona e la loro sobrietà disarmante, vengono accolti e ascoltati, e possono gioire dei risultati esaltanti del loro viaggio.

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La foto di suor Chira proviene dal sito “Parrocchie Lago di Caldonazzo