Il nostro vescovo (di Milano) ci invita ad una lectio che sia introduzione alla preghiera e, contemporaneamente, grazie all’utilizzo di alcuni salmi, una sorta di “apprendistato” per la preghiera della liturgia delle ore.
- La celebrazione inizi con un canto che aiuti ad accogliere la Parola, vivendo anche, nella misura del possibile, il gesto della “intronizzazione” della Il salmo venga proclamato da un lettore.
- Successivamente ci sia subito un adeguato tempo di silenzio. Sappiamo che il silenzio è un tempo a volte impegnativo per il giovane e anche per Sappiamo che il silenzio è quell’amico che conduce nelle stanze più interne. Educare al silenzio, con paziente gradualità, è determinante. Il silenzio dice che la Parola chiede una libertà attiva, pronta all’ascolto, all’accoglienza. Lo si può fare con qualche parola introduttiva, molto breve. Certamente lo si fa vivendolo insieme. Durante questo tempo di silenzio il giovane è invitato a leggere e rileggere il salmo. Imparerà a conoscerne e riconoscerne immagini, significati, racconti.
- Il terzo passo è quello di invitare i giovani, a piccoli gruppi di 2/3 persone, a condividere quanto la lettura personale del salmo ha loro suggerito, secondo lo schema semplice: “cosa dice il salmo”, cioè quali immagini, significati, racconti vi ho riconosciuto, e, “cosa dice a me, a noi, il salmo”, cioè quali altre immagini, significati, racconti ha
- Al termine di questo dialogo, ogni giovane personalmente, è invitato a confrontarsi con la proposta di meditazione1. Vi troverà, al termine, alcune domande che, insieme al silenzio e al confronto, lo accompagneranno nel dialogo della preghiera
- La celebrazione si concluda con la preghiera comunitaria del salmo e un canto che accompagni la “riposizione” della
1 è possibile utilizzare anche il contributo di don Massimiliano Scandroglio, che trovate nella lettera pastorale: M. Delpini, Cresce lungo il cammino il suo vigore, Centro Ambrosiano, Milano 2018, pp. 43-114