Speranze e utopie della nostra storia
ยซNon รจ facileย guardareย il mondo, di questi tempi; tanto piรน nellโattualeย cambiamento dโepoca, come lo chiama da anni papa Francesco. La barbarie diffusa nasconde fino a soffocare quel poco o tanto di bello e positivo che pure esiste, ma che fa fatica a emergere. Ecco perchรฉ, di regola, ci accontentiamo diย vedereย quanto sta succedenยญdo, senza parteciparvi e fino ad augurarci semplicemente che tutto finisca, il prima possibileยป.
Stefano Zecchi, definito da Brunetto Salvarani nella sua prefazione un โrabdomante della memoriaโ, non ci sta e i dialoghi raccolti in questo libro lo dimostrano. Con uno sguardo vasto e appassionato, lโautore ambisce a qualcosa dโaltro, non solo per sรฉ ma per tutti. Le interviste qui raccolte โ pur intrise di attualitร โ ci aiutano a evitare il rischio di una memoria puramente enfatica e innocua. Vi รจ il coraggio, non il culto della memoria. Di coraggio e impegno sono testimoni i protagonisti intervistati da Zecchi, animatori della Chiesa, della spiritualitร piรน largamente intesa, del volontariato, della politica, della cultura, dellโinformazione. Formando un ventaglio, ci raccontano le โragioni del cieloโ di cui sono impastate le speranze e le utopie della โnostra storiaโ.
Come afferma il direttore di โRoccaโ Mariano Borgognoni nella postfazione, si coglie lungo tutto il libro ยซla passione del fare cose buone e la ricerca di percorsi nuovi capaci di dare risposte efficaci al desiderio, comunque presente, di giustizia e di prossimitร ยป.
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Leggi l’introduzione di Stefano Zecchi
A Beppe, vero amico, autentico testimone, umile maestro.
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ยซIo chiedevo non se siete credenti o non credenti, ma se siete pensanti o non pensanti. Lโimportante รจ che impariate a inquietarvi. Se credenti, a inquietarvi della vostra fede. Se non credenti, a inquietarvi della vostra non credenza. Solo allora saranno veramente fondate. Io ritengo che ciascuno di noi abbia in sรฉ un non credente e un credente, che si parlano dentro, si interrogano a vicenda, si rimandano continuamente interrogazioni pungenti e inquietanti lโuno allโaltro. Il non credente che รจ in me inquieta il credente che รจ in me e viceversaยป.
Queste parole del cardinale Carlo Maria Martini, che ho conosciuto quasi per caso quando era vescovo di Milano, mi hanno dato il motivo dโincontrare tante โpersone pensantiโ. Eravamo in Val Veny, sotto il Monte Bianco, nei primi anni โ80, dove gli oratori milanesi trascorrevano la vacanza, e il vescovo Martini era venuto in visita e presiedeva in mezzo ad un prato la Messa. Arrivai al momento dellโomelia e le sue parole, pronunciate con autorevolezza, mi colpirono, giovane ventenne, e mi entrarono in profonditร tanto che da quel momento ho sempre seguito il pensiero e gli scritti del card. Martini.
Le โpersone pensantiโ che ho conosciuto nella mia vita sono di estrazione socio-politica-religiosa diversa, ma condividono lโinquietudine, lโinterrogarsi sullโuomo, sul futuro del nostro mondo, sullโumanitร . Persone che poi ho incontrato per la realizzazione di interviste per il quindicinale โRoccaโ. Preferisco chiamarli incontri e non interviste, perchรฉ attraverso il dialogo scaturiscono domande, riflessioni, 12 risposte e si instaura un rapporto, un dialogo fra chi vuole capire e arricchirsi attraverso le parole di questi miei interlocutori e chi vuole mettere a nudo il proprio pensiero sulla vita, la morte, la Chiesa, lโumanitร , condividendo il proprio credo e la propria speranza.
Per la realizzazione di questo libro, ho provato a mettere insieme questi dialoghi, legati dal filo comune del desiderio di pace, nel senso di Shalom, pace nella sua completezza, prosperitร , con la consapevolezza di condividere con un pubblico piรน ampio la testimonianza di โamiciโ che esprimono il risveglio dellโintelligenza nel nostro Paese, spesso assopito e indifferente, e che ci spingono ad una riflessione attenta e coinvolgente su ciรฒ che piรน intimamente aneliamo e speriamo.
Tutto questo รจ stato possibile grazie al quindicinale โRoccaโ della Pro Civitate Christiana di Assisi e in modo particolare al suo direttore, Mariano Borgognoni, alla sua attenzione e amicizia che mi dimostra ogni giorno. Un grazie infine a Cecilia e Lucia Gabrielli che con la loro casa editrice hanno accettato con entusiasmo la proposta di pubblicare questi dialoghi.
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