Buona domenica ragazzi.
Oggi siamo alla terza domenica di Quaresima.
Nella prima domenica abbiamo visto che Gesรน รจ tentato nel deserto e domenica scorsa abbiamo contemplato la sua trasfigurazione sul monte.
Da questa domenica fino alla Domenica delle Palme, la liturgia della Parola ci fa contemplare la misericordia di Dio per noi.
Per farvi capire questo termine voglio usare una spiegazione di Papa Francesco che dice cosรฌ: ยซLaย parolaย โmisericordiaโ รจ composta da dueย parole:ย miseriaย e cuore. Il cuore indica laย capacitร ย diย amare; la misericordia รจ lโamoreย che abbraccia laย miseriaย dellaย personaยป.
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Che cosโรจ la miseria della persona?
ร il suo limite, il suo peccato. ร il desiderio di voler fare sempre il bene e invece il riuscirci poco.
ร un po’ lโesperienza che facciamo tutti e per questo tutti abbiamo bisogno di misericordia!
Il Vangelo di oggi ci parla proprio di questo.
Vogliamo cercare di capirlo, come sempre, insieme.
Il brano evangelico dice che si presentano a Gesรน delle persone che gli narrano un fatto di cronaca accaduto nella regione della Galilea, regione che si trova a nord della Palestina. Quei galilei raccontano a Gesรน del fatto che, mentre alcune persone offrivano sacrifici a Dio, le truppe romane, pensando che tra queste persone ci fossero dei rivoltosi (cioรจ persone che si ribellavano al potere di Roma) uccisero alcuni di loro.
Viene cosรฌ mescolato il sangue dei sacrifici offerti a Dio con il sangue degli uomini uccisi.
Questo fatto sconvolge tutto il popolo e per questo si rivolgono a Gesรน.
Pensano, secondo la mentalitร del tempo, che queste cose siano accadute a quelle persone perchรฉ erano nel peccato per cui Dio le ha punite facendole morire.
Noi perรฒ sappiamo bene che Dio non si comporta in questo modo davanti al nostro peccato, perchรฉ lui รจ misericordia.
Allora Gesรน, per sfatare questa brutta credenza, parla di un altro fatto di cronaca accaduto qualche tempo prima a dei passanti che, nella zona della Giudea, sono stati travolti e uccisi dal crollo della torre di Siloe. Gesรน chiarisce che รจ stato un vero incidente e che quelle persone non sono morte a causa del loro peccato. Gesรน ha ragione.
Dio non punisce, Dio perdona perchรฉ รจ misericordia.
E infatti credo che nessuno di voi pensi che, se un ragazzo giocando si prende una storta, sia perchรฉ Dio lo punisce per il fatto che ha giocato male!
Oppure, mettiamo il caso che ci sia la gita scolastica e un ragazzo deve rimanere a casa perchรฉ gli viene lโinfluenzaโฆ tutti voi capite bene che questa non รจ una punizione di Dio! Il Signore non fa queste cose!
E Gesรน lo spiega proprio per bene, raccontando una storia che possiamo capire tutti.
Ci parla di un albero di fichi che da tre anni non dร frutto.
Che tristezza un albero di fichi senza frutto, non vi pare?
I suoi frutti sono cosรฌ buoni e gustosi che รจ proprio un peccato vederlo ricco solo di foglie e nientโaltro.
Cosa sono i frutti di un albero? Sono il suo prodotto.
Ogni albero produce un frutto: molti di questi sono commestibili allโuomo, altri solo agli animali, altri ancora sono frutti che servono solo e soltanto alla riproduzione.
Compito dellโalbero รจ produrre frutti.
Questo albero di fichi, come dice il vangelo, non dร frutti da troppo tempo ormai e allora il padrone dice al contadino di tagliarlo perchรฉ occupa il terreno inutilmenteโฆ come a dire, meglio mettere un’altra pianta che produca frutti!
ร un pochino la sorte che capita a tutti i fannulloni.
Anche voi, a scuola, dovete produrre frutti e la scheda riassuntiva dellโanno scolastico dice se voi avete prodotto frutti buoni. ร il vostro compito, รจ il vostro impegno!
Nel racconto, il contadino riesce a convincere il padrone del terreno a non tagliarlo, gli chiede ancora un anno di tempo. ร proprio bravo questo contadino, perchรฉ certamente la sua cura attenta farร in modo che la pianta produca frutti buoni cosรฌ che lโalbero non sia tagliato.
Il contadino รจ Gesรน che si prende cura di noi perchรฉ portiamo i frutti giusti, i frutti buoni.
Cosa sono i frutti buoni che una persona puรฒ portare?
Sono la bontร , lโaccoglienza, il perdono, la misericordia, la veritร , il coraggio, la fedeltร ai propri impegni scolastici, sportivi ecc.
Qui lโelenco potrebbe essere piรน lungo e sono certa che, siccome avete ben capito quello che voglio dire, vi vengono in mente altri frutti che le persone possono produrre. Bisogna darsi da fare, bisogna far fiorire la nostra vita di amore.
E un ragazzo, una ragazza come voi sa bene come fare gesti bontร !
A scuola, in oratorio, a casa, con i fratelli piรน piccoli, con i nonni, con i vicini di casa.
Insomma di possibilitร ne abbiamo tante se abbiamo gli occhi aperti e il cuore pronto per accogliere.
Gesรน ci vuole far capire che bisogna essere sempre pronti, avere sempre con noi frutti buoni. Dice un proverbio: โNon rimandare a domani quello che puoi fare oggi!โ.
Ed รจ veroโฆ a volte ci sono delle opportunitร che ci si presentano per aiutare qualcuno ma se noi diciamo โlo farรฒ la prossima voltaโ perdiamo unโoccasione di bene che forse non si ripresenterร piรน. Che peccato!
Bisogna darsi da fare dice Gesรน.
Lui, come un bravo contadino, รจ disposto a darci tutti gli aiuti necessari per farci fiorire. Siamo disposti ad accoglierli, a metterci il nostro impegno?
Gesรน รจ davvero un buon compagno di viaggio. Ci sostiene quando fatichiamo, ci accompagna se abbiamo paura. ร con noi sempre. La sua parola ci orienta e illumina la nostra vita. Facciamo tesoro della sua Parola.
Diamogli, in questo tempo di Quaresima, un poโ di tempo per stare con lui, per parlargli, per dirgli le nostre paure e per chiedergli gli aiuti necessari.
Lui ci ascolta e provvede lโaiuto giusto.
Provare per credere!
Fonte: omelie.org