Continua l’analogia tra Gesù e il pastore. E Gesù spiazza i suoi ascoltatori soprattutto i farisei che lo stavano ascoltando . Loro erano i mercenari che non si importavano del gregge. Gesù invece è intimo con le sue pecore, conoscono bene la sua voce, quella del loro pastore.
Ma c’è di più. Nel tempio di Gerusalemme una delle porte era detta Porta delle pecore. E Gesù si identifica con quella porta per dire che solo attraverso di lui si accede al Padre. Questo è troppo scandaloso per i suoi uditori che non capiscono.
Gesù è la via della nostra salvezza. Chi vuole trovare senso e felicità deve seguire questo buon e bel pastore.
Siamo nelle sue mani. Facciamo attenzione allora a riconoscere la sua voce tra mille voci contrastanti che oggi ci sono. Stiamo attenti a non staccare gli occhi da Lui che ci precede sempre. Stiamo attenti a chi vuole rubare la nostra vita e facci perdere. Ce ne sono tanti oggi.
Quanti mi sento chiamato per nome da Gesù? Quanto mi sento suo? Quanto mi sento nelle sue mani sicure?
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade