La regione costiera di Tiro e Sudone era pagana. Gesù ci va e viene accolto in una casa. Strano… I pagani non accoglievano i timorati di Dio. Evidentemente era una casa “aperta ” all’ascolto, alla diversità e diciamola, la fama di Gesù era arrivata anche lì. E proprio qui una donna pagana raggiunge Gesù. Aveva sentito parlare di lui e non si importa che non è pagano come lei, che crede in un unico Dio.
Va’ e gli chiede di liberare sua figlia dal demonio. Gesù rifiuta stigmatizzando la loro razza pagana come dei cani. Così erano chiamati i pagani allora dai giudei. Un dispregiativo che li emarginava per sempre sottraendoli alla salvezza. Gesù sembra rimanere chiuso nel suo nazionalismo.
Oppure è una provocazione alla fede della donna nella sua persona? Fatto sta che la donna tiene testa a Gesù (mi piacciono queste donne!) e gli risponde per le rime. È vero che ci considerate esclusi dalla salvezza ma io credo che il tuo Dio non può non avere compassione di me.
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Questo è il senso della risposta della donna che mette KO Gesù. La sua fede è così grande che non solo scatta la liberazione per la figlia ma anche lo stupore di Gesù che intuisce sempre meglio la sua missione per tutti.
Questa donna ci assomiglia in qualche modo? Siamo certi che solo Gesù ci può liberare da ogni male?
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade