Ancora oggi questa bellissima pagina che Giovanni offre alla nostra riflessione il risorto che vive con noi, che prende parte a tutto ciò che facciamo, che viviamo, che sperimentiamo. La condizione gloriosa del risorto non gli impedisce di vivere nella nostra umanità, anzi è la condizione privilegiata perché Egli possa entrare nella nostra umanità e renderla viva.
Pietro e i suoi compagni ritornano al loro lavoro consueto, quello della pesca, ma si rendono conto che non è più come prima, che possono adesso contare sulla potenza del risorto in tutto ciò che fanno. Presto si renderanno conto che il loro lavoro sarà solo quello della missione che Gesù gli ha conferito:annunciare il suo amore al mondo. Nelle nostre giornate a volte frenetiche, non pensiamo mai che il risorto è lì con noi con la sua potenza, che anche noi possiamo gettare le reti sulla sua potenza in tutto ciò che facciamo perché tutta la nostra attività sia intrisa dello Spirito di Dio.
Il Signore ci sfama con il suo amore ma ci chiede anche il nostro amore, quel piccolo amore che noi abbiamo perché il suo è un rapporto d’amore con noi. Oggi rifletto su quanto io mi poggi sulla Potenza del risorto nella mia quotidianità, quanto penso che la sua presenza è lì con me h24. Basta solo invocarla affinché essa possa agire in me, possa rivelarsi in tutto ciò che vivo. Rifletto ancora sull’amore che il Signore mi chiede: quanto io riesco a esaudire i desideri del suo cuore verso di me. Chi è risorto dentro e vive da risorto sa come e quando il Signore si rivela a lui. Non c’è bisogno di chiedergli:chi sei…?È il Signore! Lo riconosce a pelle.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade