Siamo ancora nel tempio, lร dove si sono ormai concluse le controversie con gli esponenti dei.
Chi non vuol fare niente nella vita, per poter vivere deve rubare. Qui si parla di un amministratore disonesto che ha sempre rubato al suo padrone proprio perchรฉ non sapeva e voleva fare altro. Quando viene scoperto, inventa un altro modo di rubare coinvolgendo i debitori, ai quali fa la caritร di uno sconto del debito.
Gesรน loda quell’uomo non perchรฉ disonesto ovviamente, ma perchรฉ furbo. Ha saputo districarsi in una situazione che avrebbe potuto metterlo seduto per la strada. Siamo cosรฌ furbi per conquistare il Regno? Nella nostra accidia spirituale… Che cosa escogitiamo per salvarci?
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Si puรฒ rubare in tanti modi, non solo soldi o cose, ma stima, gloria, amore… Cioรจ togliere a qualcuno la stima, l’amore, rifiutare il perdono. Oppure togliere a Dio tutto questo, anche la gloria, quando ci mettiamo medaglie sul petto per ciรฒ che facciamo, attribuendoci l’onore.
Gesรน non ci loda per questo comportamento disonesto. Ma ci invita a ragionare su come ne possiamo uscire fuori. Prima che sia troppo tardi. Siamo figli della Luce o ancora figli di questo mondo, annullando cosรฌ l’efficacia e la potenza del nostro battesimo?
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternitร Vincenziana Tiberiade