I Nazaretani non vogliono accettare la verità che porta Gesù nella sua persona: è lui il Figlio di Dio ed è lui il Messia. Si aspettano un altro tipo di MESSIA non lo riconoscono uno di loro, le parole di Gesù sono per loro offensive! Di solito quando siamo presuntuosi ci offendiamo anche subito, questa è una delle nostre malattie: la presunzione. E l’altra malattia che questo testo ci fa vedere e che ci appartiene, è di preferire sempre gli altri a quelli che sono a noi più vicini. L’erba del vicino è sempre migliore.
Lo vediamo all’interno delle nostre famiglie ma lo vediamo anche nella nostra società, nelle scelte da fare si preferiscono gli stranieri piuttosto che i profeti che abbiamo nelle nostre case, nei nostri ambienti, perché è quella verità che non vogliamo ascoltare. Il cammino quaresimale è un cammino che ci spoglia da ogni menzogna e ci offre alla verità di Dio che ci può fare del male perché ci ferisce, che ci può anche scandalizzare, ma è la verità di noi stessi che Dio solo conosce.
Dio vuole trasformare la nostra miseria nel capolavoro che ha sempre sognato per noi. Accogliamo la verità che Gesù ci dice nel cuore attraverso la sua Parola in questo cammino quaresimale e disponiamoci a vedere chi intorno a noi è profeta di Dio per noi, magari anche scomodo, ma attraverso quella persona Dio ci sta parlando della nostra conversione. Che il Signore ci dia occhi e cuore aperti a vedere i profeti tra noi ed accogliere la verità che Dio ci dice attraverso di loro.
Ma il testo ci dice anche un’altra cosa: che anche noi possiamo essere rifiutati se siamo profeti di Dio, cioè se siamo nella verità di noi stessi e di Dio, se viviamo con serietà la nostra fede. Il comportamento di Gesù c’è è di esempio. Gesù prosegue per la sua strada non si cura di loro… Questo è l’atteggiamento giusto quando noi non veniamo considerati, quando veniamo scartati, perseguitati a causa del nome di Gesù, a causa dell’autenticità della nostra fede. Bene, proseguiamo per la nostra strada non curanti di costoro, perché è la strada che ci porta a Dio. La profezia è sempre scomoda ma ci rende simili a Gesù.
Ne vale la pena assumerla in pienezza come carta d’identità della nostra fede.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade