Ieri abbiamo celebrato la solennità del Cuore di Gesù, la festa dell’amore “tradito” potremmo dire. Oggi la Chiesa celebra la memoria del Cuore Immacolato di Maria. No. Non è solennità come per Gesù. È una festa istituita da Può XII, il Papa mariano. È di meno il significato di questa festa perché non è solennità?
Mi è sempre dispiaciuta questa cosa…ma anche da qui si vede come nella Chiesa la parità di genere è ancora una conquista ardua. Ma a parte la vena polemica, cosa ci dice oggi la liturgia? Che c’è un cuore di madre nell’universo che continua a battere per noi soprattutto per gli smarriti di tutti i tempi.
Un cuore che ha sofferto più di tutti umanamente perché la perdita di un figlio è un dolore intollerabile. E poi di che Figlio! Lo smarrimento del piccolo Gesù nel tempio apre il cuore di Maria ad accogliere la morte del Figlio suo. Un cuore capace di soffrire, quello di Maria. Non per masochismo ma per generatività.
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Maria genera anche nel dolore la sua fede e la sua speranza. Ci insegna a saper soffrire con dignità e da credenti.
Oggi entriamo in quel Cuore di madre e troviamo consolazione e rifugio al nostro dolore.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade