Che cosa avevano gli ebrei prima della venuta di Gesù per rapportarsi al loro Dio? La Legge di Mosè e i Profeti, cioè quello che noi chiamiamo l’antico Testamento. Attraverso la Legge e i suoi profeti Dio aveva insegnato all’umanità a relazionarsi con Lui che è l’amore , quindi ad amare. Ma non tutto era compreso, quel progetto era ancora incompiuto.
Bene, Gesù viene a compierlo definitivamente. Gesù dà compimento a tutta la rivelazione precedente cioè riempie fino all’orlo il vaso. Non c’è da dire più nulla di Dio dopo Gesù e l’umanità non ha altro da cercare per conoscere il suo Dio. Allora qui Gesù dice che non è venuto a fate tabula rasa di ciò che vi era prima di lui , come molti pensavano, soprattutto i farisei che lo accusavano di essere un trasgressore della Legge. Gesù è venuto per rivelare pienamente l’amore di Dio e il suo volto misericordioso. A dare senso a tutta la Legge che non era più un qualcosa di esterno da osservare ma di interiore da amare. Chi fa come Lui è un “grande” per Dio. Chi non lo fa invece è un nulla o quasi.
Dio ci misura sul Figlio. Chi impara a conoscerlo impara ad amare e con la sua testimonianza diventa maestro per altri, cioè insegna ad amare. È la scuola dell’amore dove si sono formati tutti i santi, tutti coloro che hanno fatto esperienza di Gesù e della sua presenza. E ciò che ci consola in queste parole di Gesù è il fatto che anche il più piccolo gesto d’amore sarà ricompensato. A Dio non sfugge nulla.
Non bisogna fare grandi opere d’amore… Basta un semplice ascolto ad esempio, di una persona che è in difficoltà, ma fatto con amore. Dio che vede nel segreto del cuore ci ricompensa. A volte subito anche.
Oggi voglio riflettere sulla mia esperienza di amore. Alla scuola di chi mi sono formato, del mondo o di Gesù? A chi insegno ad amare? Quali piccoli gesti di amore posso scrivere a sera sul mio” libro” di esame di coscienza per dormire con l’anima in Pace?
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade