Continua il discorso che Gesù fa ai suoi discepoli sul significato della parola amare. Amare significa donare se stessi. Il concetto di Gesù è molto chiaro e non sono solo parole le sue ma sono fatti: Gesù ha donato la vita per ciascuno di noi come atto supremo del suo amore. Un Dio che dona la vita per te perché tu possa vivere per sempre e possa vivere felice.
L’amore non è una parola astratta, è la parola più concreta che possa esistere al mondo perché se non è seguita dai fatti, dalla concretezza, è una menzogna. E allora l’amore ci situa nella verità di noi stessi e nella verità con Dio. Amare concretamente un’altra persona significa donarsi in un rapporto paritario, quello che Gesù evoca con il termine amicizia. È lo stesso rapporto tra noi e Dio, un Dio amico che ti rende amico di tutti. Nell’amore non c’è superiorità o inferiorità…siamo in un rapporto di reciprocità.
Il Signore ci sceglie per amare, per portare questo amore al mondo intero e quindi per essere fecondi. La scelta è un dono: si può ricevere o rifiutare. Di fatto io lo rifiuto questo dono quando rifiuto di amare, quando mi chiudo nel mio mondo, nel mio egoismo… peggio ancora quando pretendo l’amore ma non voglio darlo. L’amore è un cammino che nasce dal giorno del nostro primo vagito sino all’ultimo respiro perché amare è un’arte ed è un rispondere continuamente a quella chiamata che il Signore ci ha fatto.
Il Signore ci ha scelti e ogni giorno rispondiamo a nostra volta scegliendo Lui che è il principio dell’amore. Quando non scegliamo il Signore non siamo capaci di amare. Pagina di grande riflessione per rivedere il concetto di amore che abbiamo nella mente e nel cuore. E passare dalle parole ai fatti.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade