È la Fede che rende possibile ogni cosa, anche quello che a noi sembra umanamente impossibile. È la lezione che ci offre questa pagina di Vangelo. I discepoli non erano riusciti a liberare questo ragazzo epilettico dal demonio a causa della loro poca fede.
La liberazione e la guarigione che noi possiamo offrire agli altri non sono tecniche, non sono convincimenti umani, ma provengono dalla potenza della fede del risorto che ci abita: quanto più crediamo in questa potenza tanto più diventiamo strumenti di liberazione e guarigione per altri.
Il male è sempre accovacciato alla porta del nostro cuore sta a noi farlo entrare o lasciarlo fuori. A volte abbiamo bisogno di una liberazione e guarigione personale dal male che ci abita per questo non riusciamo a liberare e a guarire gli altri, ad essere strumenti di comunione. Giudichiamo tutto e tutti dal piedistallo del nostro orgoglio e della nostra ignoranza. Siamo presuntuosi, come i discepoli di Gesù che presume ano di guarire il ragazzo ma poi hanno fallito. Spesso la presunzione di avere ragione sconfina con lo strumentalizzare gli altri anche per i nostri bisogni.
Oggi mi chiedo se vivo nella religiosità o nella fede del risorto che mi abita. Quanto bisogno ho io personalmente di essere liberato dal male per poter essere strumento di guarigione per altri. Quanto presumo di essere a posto nella fede e invece non lo sono?
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade