Fare il primo passo verso chi ci ha fatto del male è segno di intelligenza spirituale oltre che di cuore buono. Perché abbiamo due scelte nella vita rispetto ai nostri fratelli : farli vivere o toglierli di mezzo. Ed io faccio vivere qualcuno solo quando lo amo. Lo faccio esistere dentro di me, nel mio cuore, nei miei pensieri… Nelle mie azioni.
Al contrario posso eliminare qualcuno dalla mia vita semplicemente non pensandolo, e quindi non amando. Nei casi più gravi, avversandolo. Facendogli del male o restituendo il male ricevuto. È chiaro che non si può pregare se nel nostro cuore c’è un nemico. Quella preghiera non sale a Dio. Non solo, ma ci rende ipocriti, come i farisei, persone di facciata.
Il tempo Quaresimale è il luogo adatto ove riconciliarci con i nostri eventuali “nemici”, tempo per imparare a dialogare, a confrontarci con persone e idee diverse mantenendo la calma e il rispetto dovuto. Tempo per rivestire di stima persone che abbiamo denudato con etichette o peggio ancora, insulti o volgarità.
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Tempo di ripulire il cuore, accendere luci di emergenza affettiva verso chi si è allontanato da noi. Tempo che ci sottrae dal pagare sino all’ultimo spicciolo. Diamoci da fare… E sarà bello ritrovare fratelli perduti… Anche quando non è piu possibile magari fisicamente, ma nel cuore tutti possono rinascere custoditi dalla nostra preghiera, che diventa abbraccio risanante tra fratelli figli di uno stesso Padre.
Quella misura di cui parla Gesù è la misura dell’amore che è infinito. Come il suo.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade