Qual è il movente che spinge gli scribi i Farisei a voler uccidere Gesù? È lo stesso che ci riporta la prima lettura: i figli di Giacobbe vogliono uccidere Giuseppe il loro fratello più piccolo, cioè l’invidia. L’invidia è uno dei peccati capitali più gravi perché è proprio la caratteristica del demonio. Satana è invidioso di Dio e tutto il suo odio contro il genere umano redento da Gesù è proprio l’ invidia.
Invidiare qualcuno perché migliore di noi perché fa cose più buone e più belle delle nostre, perché ha più di noi, invidiare la bellezza degli altri, invidiare la prosperità degli altri… a volte si invidiano gli altri per motivi anche futili perché magari ha una casa più bella della nostra, ha più automobili delle nostre, perché vive magari in una clima di comfort e agio più del nostro.
Insomma l’invidia ci porta a odiare l’altro a escluderlo dalla nostra vita a porgli delle pietre d’inciampo, a fargli del male. L’invidia ci porta a sopprimere il nostro fratello, ed è il tarlo che più ci fa male perché la persona invidiosa è quella che soffre sempre, la cui ferita non si rimargina mai. Non è tanto l’invidiato che soffre… ma è proprio l’invidioso che soffre ed è il suo tormento. In fondo l’invidia nasconde la incapacità o il desiderio di voler essere come Dio, ma non lo siamo. Il periodo di Quaresima è un periodo opportuno per verificare questo peccato capitale che si annida nel cuore di tutti e stanarlo.
Soltanto la meditazione della passione di Gesù ci aiuta a uscirne fuori da questo serpente che ci strangola sempre di più fino a far morire noi stessi più che gli altri. L’Eredità che ci viene promessa da Dio è il suo amore infinito e l’invidia è l’antitesi dell’amore. Noi siamo figli di Dio e quindi siamo eredi di questo amore che già pregustiamo su questa terra. Non permettiamo all’invidia di rubarci questa eredità. Sr Palmarita Guida
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade