Sr. Palmarita Guida – Commento al Vangelo del 5 Febbraio 2022

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Dio ha cura di noi. Non ci vuole schizzati e frenetici neanche nella nostra missione evangelizzatrice, per chi la fa, ovviamente. L’equilibrio in tutto è la regola di Dio. Dio è equilibrio. A volte visto che le cose che facciamo portano dei risultati, ci accaniamo a insistere senza un attimo di riposo. E così mettiamo a repentaglio tutto perché ci assale il burn out, sia a livello fisico che spirituale.

Gesù ci propone una fede equilibrata, un annuncio equilibrato che si nutre di momenti di “riposo” in Lui. Silenzio e solitudine con Dio dovrebbero essere momenti quotidiani del nostro vivere. Non è un semplice relax, quello che ci fa sprofondare sul divano davanti alla TV. Ma è la scelta di prendersi ogni giorno un tempo per Dio, per ritemprare le forze, per ascoltare la sua Parola…per dirgli come è andata. Un vangelo anacronistico, perché chi oggi evangelizza con il successo dei primi discepoli?

Le nostre chiese sono vuote. I nostri raduni impallidiscono di fronte ai numeri di un Sanremo…. Chi vuole ascoltare Gesù e lasciarsi guarire, come quella folla che addirittura “perseguita” Gesù e i suoi discepoli? Pochissimi. Non è una folla, ma solo poche persone. Pochi cristiani. È la povertà che sta vivendo la Chiesa. Tuttavia il vangelo è per sempre, anche per questi tempi tristi e difficili.

Oggi posso prendere per me l’invito a riflettere sulla mia missione di cristiano, sul mio tentativo di evangelizzare in un mondo pagano, sull’equilibrio che ho oppure non ho, nel gestire la mia fede, che a volte sembra un’ altalena. Come mi riposo in Dio a fine giornata? Quanto desidero questi momenti di solitudine con Lui per raccontargli la mia giornata? Sono anche io una pecora senza pastore, che non sa dove andare? E infine, quale altro dio ti chiede di riposare in lui?

Gli dei mondani ci sfiniscono per il lavoro, schiavizzandoci. Schiavi del lavoro, dei soldi, del successo, del divertimento, del sesso…


A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade