In questa pagina Gesù pone le quattro condizioni per essere discepoli. La prima, quella di avere un amore superiore a tutti gli altri nei confronti di Dio, mettere Dio al primo posto nel cuore e tutti gli altri affetti che girano e si nutrono di questo amore. La seconda condizione è quella di entrare nel dinamismo di morte e Risurrezione…
In definitiva di conversione permanente perché la sequela Christi non è un timbro che ci hanno messo il giorno del battesimo ma è una conquista e un dono. La terza condizione è quella di essere responsabili di ciò che si fa, delle proprie azioni, delle proprie idee, delle proprie decisioni… responsabili per se stessi e responsabili anche degli altri. E infine l’ultima condizione, è quella di di Dio come l’unica ricchezza della nostra vita, essere persone libere da tutto e da tutti persone svuotate della mondanità per riempirci unicamente della ricchezza che è Dio. In definitiva queste quattro condizioni ci tratteggiano chi è il discepolo.
Non sono condizioni facili, sono condizioni evidentemente esigenti. Ma questa è la nostra fede. Questo è il nostro rapporto con Dio nella persona di Gesù che ci ha manifestato un Dio di Amore, un Dio misericordioso. Non sono condizioni legaliste. Queste condizioni derivano dall’amore, tant’è che la prima condizione è che non si può essere discepoli del Signore senza amarlo alla follia. Queste condizioni che Dio ci offre sono le stesse che lui vive nei nostri confronti: Dio ci ama alla follia, Dio si è svuotato nella persona del Figlio suo per venirci incontro, ha vissuto questa kenosi, questa morte e Resurrezione.
Dio si fa “responsabile” della nostra salvezza perché fino all’ultimo ci offre la sua misericordia e infine per Dio noi siamo la sua ricchezza, il suo vanto, la sua gloria. Ecco che queste stesse condizioni che Dio ci chiede le vive personalmente. Un Dio che non sta guardare da lassù… un Dio demagogo, un Dio giudice… ma un Dio Padre, amante di ciascuno di noi. Che cosa vogliamo più dal nostro Dio? Essere suoi amanti è un onore e un privilegio. Il discepolo vero ha capito questo segreto.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade