Ciò che quella donna malata cronica si diceva nel cuore, l’ha guarita e salvata. Ella, con quella professione di fede, ha creduto all’impossibile.
Che cioè toccando il mantello di Gesù sarebbe guarita. Il mantello, le frange del mantello, non il corpo di Gesù. Questa è la fede straordinaria di quella donna. È la fede che Gesù vuole da ciascuno di noi. La stessa fede impossibile di quel padre, capo della sinagoga che aveva appena perso la figlia. Poi c’è un altro particolare del modo di agire di Gesù: non ci vuole agitati, ansiosi… Come la gente che era intorno alla bimba deceduta. Perché così non può operare nulla.
Oggi mi chiedo se la mia fede assomiglia a quella di questi due personaggi evangelici e quanto la mia agitazione per qualsiasi cosa mi accade, sia prodotta dalla mia poca fede.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade