Sr. Palmarita Guida – Commento al Vangelo del 4 Dicembre 2020

Nessuna cecità è impossibile a Dio perché Dio è Luce. Come questi ciechi del Vangelo, ognuno di noi può presentare al Signore la sua cecità con la certezza che egli è la Luce, e in lui non ci sono tenebre, così come ci dice San Giovanni. Egli trasformerà il nostro buio in LUCE… ma bisogna esserne certi. La domanda che Gesù ha posto ai ciechi oggi la poni a noi: tu credi che io vinco le tenebre, le tue tenebre, le tenebre del mondo, perché io sono la Luce?

Tu credi che io possa donarti la mia Luce per illuminare i passi del tuo sentiero? Tu credi che io possa farti risorgere dalla tua morte a vita nuova? A queste domande dobbiamo rispondere, perché nella misura in cui rispondiamo con la nostra fede tanta luce avremo: la Luce è in proporzione alla Fede che noi abbiamo nel Signore Gesù morto e risorto per ciascuno di noi. Più io ho fede nella vittoria di Cristo sulla morte nella mia vita personale, più la sua Luce mi inonda fino a poter diventare come i santi, trasparenza di Luce del Signore per l’umanità intera.

E l’interruttore che fa accendere la Luce  del Signore nostra vita, nel nostro cuore, nella nostra mente, nella nostra anima, è: “Gesù figlio di Davide abbi pietà di me”! Questo è il grido che tocca il cuore di Dio perché rivela la nostra disponibilità a riconoscere il nostro nulla, riconoscere la nostra finitezza, il nostro limite creaturale… riconoscere che non siamo noi Dio. Questo atteggiamento profondo di umiltà tocca il cuore di Dio e da lì inizia la Luce a inondare piano piano la nostra vita.

Senza questa disposizione interiore profonda, rimarremo sempre nelle nostre tenebre, nei nostri dubbi, a brancolare in una vita che non ci soddisfa, in una vita che non ci riempie di senso, in una vita che non ci rende felici. Che sia oggi questo grido del cuore il ritornello che ritma la nostra giornata: Signore Gesù abbi pietà di me! E vedremo che piano piano la Luce di Dio rischiarera’ le nostre tenebre, le nostre cecità. Poniamo davanti a Dio la nostra cecità, qualunque essa sia: quella situazione, quella relazione in cui vogliamo avere luce perché non capiamo…

Quel dubbio che non ci fa decidere perché non sappiamo come fare… Presentiamo al Signore questa situazione con il grido del cuore: Signore Gesù guarda questa mia cecità… abbi pietà di me!!! E il  Signore toccherà gli occhi del nostro cuore, della nostra mente… e farà Luce. Ma bisogna crederci davvero!


A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade 

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