Ma come è possibile che Gesù elogia Pietro per la risposta ispirata che ha data circa la sua identità e poi lo cacci via chiamandolo addirittura Satana ? È possibile perché da qui si vede quando parliamo sotto l’ispirazione divina che ci fa vedere la verità delle cose e quando invece parliamo sotto l’ispirazione di Satana che distorce la verità.
Per cui pensare secondo Dio significa pensare come Lui pensa e cioè che non si può risorgere all’amore senza passare per la morte del proprio ego. È pensare guidati dall’amore che è vita e rende tutto vitale. Qui si pone l’interrogativo sul senso della sofferenza. Perché dobbiamo soffrire? Gesù non lo ha mai detto. Ma ci ha dimostrato il come soffrire. Riempiendo di amore la sofferenza, qualsiasi. Ogni sofferenza ben accolta porta ad una resurrezione.
E quindi ogni volta che allontaniamo o rifiutiamo la sofferenza ci allontaniamo dal pensiero di Dio. Facciamo parte di quello mondano che vuole eliminare ogni tipo di sofferenza anche gestendo in proprio la morte.
Oggi mi chiedo se io entro nel pensiero di Dio, se lo faccio mio, se e come vivo la sofferenza nel suo amore e nella sua Pace. Mi è garantita la resurrezione che a differenza della sofferenza terrena, è eterna.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade