I giudei odiavano Gesù perché non solo era un trasgressore della legge di Dio ma si faceva anche suo figlio. Un figlio può trasgredire ciò che dice il padre? No, altrimenti non si comporta da figlio. Quindi non è il figlio di Dio ma un impostore. Questa sarà la cobdanna di Gesù sino alla fine, sulla croce. Ma Gesù risponde loro che chi non onora il Figlio non onora neanche il Padre che l’ha mandato. Per cui sono fuori gioco, fuori dalla salvezza. Non conoscono il vero volto di Dio rivelato da Gesù che è vita. La legge che Gesù infrange è un gesto di vita che ridona. Per cui chi non accoglie la vita non ha vita eterna.
Oggi questa Parola ci aiuta a riflettere sul senso che diamo alla vita divina in noi. Gesù è in mezzo a noi come vita. Nella nostra vita e nella vita del mondo. Dove c’è vita non c’è legge che tenga. A volte ci mettiamo contro la vita non solo con gli atti estremi di suicidio/omicidio /eutanasia /aborto…ma disprezzando la vita, non avendone cura né per noi né per gli altri. Ogni guerra, per esempio, è una negazione della vita, è un rifiutare il Figlio in mezzo a noi che è vita e pace. Come ci tengo alla mia vita e a quella degli altri? Quanto amo la legge più della vita? Quanto penso alla mia Resurrezione?
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade