Ma noi riusciamo ad amare Dio più delle nostre devozioni? più delle nostre idee, progetti, tornaconti? Riusciamo ad amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza, con tutta la forza… ad amare gli altri più di noi stessi?
Queste sono le domande che la Parola di Dio oggi ci rivolge, domande evidentemente scomode per un “io” ipertrofico, sempre più indurito nell’individualismo. È una Parola che deve scendere nel cuore e deve caratterizzare tutte le nostre azioni, per questo Gesù dice allo scriba che non è lontano dal Regno di Dio in quanto ha capito che l’unico comandamento è quello dell’amore cioè ” l’obbligo” di ogni credente è quello di amare così come viene amato da Dio.
Non c’è un amore che può separare l’amore di Dio e l’amore degli altri: è un unico amore, un amore a tre dimensioni, l’amore vero per se stessi, per gli altri, per Dio. Questo non è un concetto, è una messa in pratica, per cui quando lo scriba farà concretamente ciò che ha capito allora entrerà nel regno dei cieli ed egli stesso sarà un cielo per chi lo avvicinerà.
Parola di grande attualità che ci fa comprendere che cosa significa amare Dio e in lui amare i nostri fratelli al di sopra di tutto e di tutti. Quante scuse troviamo di fronte all’amore?
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade