Sr. Palmarita Guida – Commento al Vangelo del 3 Gennaio 2022

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Sino al Battesimo di Gesù ascolteremo in questi giorni chi è quel Bambino contemplato dai pastori e dai sapienti magi. Oggi ce lo presenta Giovanni il Battista, suo parente. È l’agnello di Dio. Cioè la vittima sacrificale per ogni uomo.

Sono le parole che ancora oggi ascoltiamo ad ogni Eucarestia prima di ricevere il Corpo di Cristo. Ma queste parole di Giovanni denotano subito il cambio di prospettiva che Gesù è venuto a portare nel mondo. Dio si offre in Gesù per riportarci a Lui, per restaurare l’immagine primordiale dell’uomo, quella della somiglianza con il suo Dio nell’amore.

E allora capiamo che non siamo noi a fare dei sacrifici per Dio (antica legge e tradizione ebraica) ma è Dio che si è sacrificato per noi. Una volta per tutte nel Figlio suo sulla croce. Quel sacrificio è il gesto d’amore che ci racconta chi è Dio. L’amore crocifisso. Per cui ricambiare tanto amore significa per noi accogliere il sacrificio di Cristo nella nostra vita.

Accogliere il suo mistero di morte e resurrezione in noi. Accogliere e lasciarci trasformare. Dio non sa che farcene dei nostri sacrifici… seppure qualcuno li faccia ancora oggi!!! Vuole l’amore. È questo che “rende sacra” la vita. E possiamo amare come Lui ci ha amato, perché l’Agnello è venuto a togliere il nostro peccato, cioè la nostra incapacità di amare.

Con Lui, possiamo ormai. Ne siamo convinti?


A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade