Chi non salverebbe qualcosa che gli appartiene, vedendola in pericolo? Chi non si darebbe da fare vedendo il proprio figlio malato, per farlo ritornare in salute? Girerebbe il mondo alla ricerca dei migliori medici e ospedali. E chi non farebbe di tutto per salvare una posizione lavorativa o economica che sta andando a precipizio?
Bene, Gesù prende questi esempi per dire ai farisei che lo osservavano a pranzo per vedere se guariva uno dei commensali ammalato, che ciascun uomo appartiene a Dio, è suo figlio, è il bene più prezioso che ha per questo non può lasciarlo morire. Dio si dà da fare sempre per la nostra guarigione integrale.
Non ci sono norme o precetti che possano imbavagliare l’amore di Dio. Il cristiano è uno che testimonia questo stesso amore che Dio ha per ciascuno. Anche lui non si lascia bloccare da leggi o norme che discriminano gli altri e li lasciano nella loro povertà ed emarginazione. Il cristiano di tutti i tempi sa che tutto ciò che sta a cuore a Dio è la salvezza di ogni suo figlio, senza discriminazioni. Molto spesso facciamo i muti davanti ai rimproveri di Dio.
Non sappiamo argomentare perché il nostro cuore è piccolo e non va OLTRE. Oltre è uno dei nomi di Dio. Chi lo comprende non si scandalizza mai dell’amore. Si lascia condurre da esso, si lascia prendere per mano da Dio in un continuo cammino di guarigione del cuore. Chi ha il cuore guarito da Dio non si scandalizza della sua misericordia.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade