Sr. Palmarita Guida – Commento al Vangelo del 28 Gennaio 2022

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Marco ci regala anche oggi ancora qualche parabola di Gesù che completano quelle ascoltate in questi giorni. Il Regno di Dio è Dio stesso, il suo amore, la sua presenza che Gesù ha reso visibile.

Questo Regno ha una sua potenza intrinseca che nessuno può annullare. Il suo amore e la sua presenza avvolgono il mondo. È un dato di fatto. Perché il mondo è stato concepito da Dio come atto del suo amore ad extra. Questo Regno ha le caratteristiche contrarie ai regni mondani. Si connota infatti per la sua piccolezza, il suo essere nascosto, non immediatamente visibile. Ma qui sta la sua forza. I regni di questo mondo sono ricchi e ostentano il loro potere e la loro opulenza.

Ma sono deboli e temporanei. Nessun regno è mai stato eterno. Qui le cose sino diverse. Per cui questo Regno va cercato in quanto nascosto nelle pieghe del quotidiano, va riconosciuto, non solo, ma va curato così come si cura una pianticella al suo nascere. Ciò che è piccolo, è grande agli occhi di Dio. E Dio ha semore cura di ciò che è piccolo, di ciò che inizia a dare vita, di ciò che cresce. Niente di contraddittorio con la nascita di Gesù.

Il Re dei re nasce in povertà, piccolezza e nascondiamento. Così sarà anche dei seguaci di Gesù nel primo secolo di cristianità. Poi le cose ahimè, cambieranno, quando dalla fede passeremo alla religione di stato con Costantino nel terzo secolo dopo Cristo. Oggi dobbiamo ritornare a desiderare, cercare e costruire questo Regno. Cominciando da noi.

Nel nostro piccolo, quanto é visibile il Regno dell’amore di Dio? Quanto mi prodigo per curare e far crescere questo Regno li dove sono? Quali sono ancora i regni mondani che fanno presa sul mio modo di vivere e annullano la mia testimonianza cristiana?


A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade